Cestari nominato direttore dalla giunta Fugatti e tornano a galla i suoi post offensivi
Alcuni post offensivi e a sfondo sessista sono finiti nel mirino dopo la sua nomina. Pubblicati sul suo profilo Facebook nel 2017 e negli anni prima e mai rimossi. Buttati giù senza rendersi conto - sostiene l’autore - della gravità di quello che scriveva.
Al centro delle polemiche è finito il funzionario provinciale Marcello Cestari, al quale è stato appena conferito con delibera dalla giunta Fugatti l’incarico di sostituto direttore dell’Ufficio sicurezza negli ambienti di lavoro della Provincia.
L’incarico avrà una durata massima di un anno: entro questo periodo sarà preposto un direttore o bandita la procedura di concorso per la copertura del posto. In quest’ultimo caso l’incarico si intenderà prorogato fino al completamento della procedura concorsuale e alla conseguente assegnazione dell’incarico al vincitore.
Da ieri in Rete sono stati segnalati una serie di post sulla pagina di Cestari.
In uno di questi, ad essere presa di mira dal diretto interessato, era finita Antonia Romano: all’ex consigliera comunale di Trento sono state rivolte delle affermazioni sessiste dopo che la stessa Romano aveva sminuito degli episodi di microcriminalità.
Nel mirino di Cestari sono finiti anche altri politici, nazionali, come l’allora ministra di colore Cecile Kyenge, l’allora premier Matteo Renzi, e l’ex presidente del Consiglio Mario Monti e, a livello locale, anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, e gli attuali consiglieri autonomisti Ugo Rossi e Michele Dallapiccola.
Cestari ora si dice rammaricato e si difende così: «Non ricordo di averli scritti, non uso quasi mai Facebook. Non saprei cosa dire, mi spiace molto».