Paolo Ghezzi chiede il tampone per i consiglieri provinciali
Il capogruppo di Futura, Paolo Ghezzi, ha chiesto il tampone per tutti i consiglieri provinciali. Ghezzi infatti ha detto che dopo tante ore continuate di lavori, il 10 maggio, l‘attenzione dei consiglieri è scemata e ci sono stati consiglieri che - per scelta propria – hanno calato le mascherine e avvicinato altri colleghi. Per questo il consigliere propone l’esecuzione di tamponi per chi c’era, uno screening che auspica anche Marini.
Il presidente del consiglio, Walter Kaswalder, ha risposto che entro domani ne verificherà la fattibilità tecnica.
Kaswalder ha anche ricordato che l’aula consiliare è adeguata al necessario distanziamento e aderente alle regole sanitarie.
La conferenza dei capigruppo con i soli voti della maggioranza e l’astensione di Ghezzi ha deciso poi che la seduta straordinaria del consiglio provinciale, chiesta dalle minoranze per affrontare i risvolti sanitari dell’emergenza in atto, si svolgerà mercoledì 20 maggio, in videoconferenza.
La seduta si aprirà con una convocazione di tipo ordinario, allo scopo di esaminare e approvare il rendiconto consuntivo 2019 dell’ente consiliare, che registra – ha sottolineato Kaswalder - un ulteriore risparmio di 1 milione di euro, devoluto dall’Ufficio di Presidenza al fondo Pat per i buoni spesa a favore delle famiglie in difficoltà economica per la crisi.
A seguire, si celebrerà la seduta straordinaria, a partire dalla relazione dell’assessora alla salute Stefania Segnana (15’). Ogni gruppo potrà intervenire con un solo consigliere per massimo 30’, poi con un altro intervento in dichiarazione di voto sulle eventuali proposte di risoluzione.
Del tutto contrario alla modalità telematica s’è detto subito Pietro De Godenz e dopo di lui Filippo Degasperi ha argomentato che la maggioranza mostra debolezza, negando la seduta fisica e quindi maggiore visibilità pubblica per il confronto su un tema strategico come la sanità. Contrari alla videoconferenza Ugo Rossi, Paola Demagri e Alex Marini, contrario anche Giorgio Tonini, che ha inoltre protestato per l’ipotesi di una seduta non solo on line, ma anche celebrata con i risicati tempi di discussione previsti dal regolamento per le comunicazioni della Giunta in aula. Il duro intervento di Tonini ha condotto alla concessione di una tempistica più larga, la stessa già adottata il 9 maggio per la seduta straordinaria sul tema scuola.