Provincia, i commissari per le opere strategiche
I commissari straordinari per snellire le procedure di appalto delle "grandi opere" sono legge. Il consiglio provinciale ha approvato ieri, con 23 voti a favore e 8 astensioni, la norma licenziata dalla giunta Fugatti il 30 ottobre e "vistata" dalla terza commissione con procedura d'urgenza. Tre articoli per dare un'accelerata alle opere pubbliche. Inizialmente, la giunta ha tentato di introdurre la figura dei commissari con un semplice emendamento, ma ha poi accolto l'impostazione delle minoranze: intervenire con un ddl ad hoc, peraltro uscito migliorato dal passaggio in commissione. Il primo articolo introduce norme sullo snellimento nei contratti di appalto. Il secondo ridefinisce i criteri di affidamento sotto soglia europea. Il terzo, quello più discusso, introduce la figura del "commissario straordinario" per gli appalti che hanno una rilevanza sul tessuto economico locale e presentano una elevata complessità tecnica.
Quali opere si vedrà. La ratio è anche quella di sbloccare opere ferme da tempo. Quali sono i progetti strategici interessati? Ieri, in aula, la domanda è rimasta senza risposta. In luglio, la giunta Fugatti, con delibera, aveva già individuato 11 opere ritenute prioritarie, affidandole ai rispettivi "supervisori": compendio scolastico comune di Ala (ingegner Silvano Gobbi); ampliamento e ristrutturazione Liceo Maffei di Riva del Garda (ing. Vittorio Cristofori); ricostruzione Istituto Pertini di Trento (ing. Mario Groff); nuova sede Liceo Vittoria di Trento (ing. Stefano De Vigili); sistemazione statale della Valsugana fra Castelnuovo e Grigno (ing. Luciano Martorano); collegamento San Giovanni - Cretaccio (ing. Raffaele De Col); circonvallazione di Cles (ing. Stefano De Vigili); sistemazione statale 240 tra Mori e Passo San Giovanni (ing. Raffaele De Col); bretella della Mira a Rovereto (ing. Luciano Martorano); ciclovia del Garda (ing. Stefano De Vigili). Saranno queste le opere affidate ai commissari? «Dobbiamo individuarle di nuovo» risponde il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti , a margine dell'approvazione della legge «magari alcune lo saranno, ma non si può dirlo ora».
Le modifiche introdotte. I commissari potranno intervenire in deroga alla normativa sugli appalti anche per opere di edilizia giudiziaria, penitenziaria, per la ricerca scientifica e la messa a norma degli edifici pubblici, anche per il recupero del patrimonio storico-artistico. Ai dubbi di Ugo Rossi (Patt) sulla tenuta costituzionale della norma (legata al decreto legge 32 del 18 aprile 2019), Fugatti ha risposto che c'è stata una interlocuzione con il governo nazionale e che, in particolare dal Mit (Ministero infrastrutture e trasporti, ndr), «c'è stata sostanzialmente condivisione». In ogni caso, Fugatti rivendica, con l'approvazione, lo «spazio di una autonomia virtuosa, dinamica e coraggiosa». Alessio Manica (Pd) sottolinea due aspetti: l'aver fatto introdurre una scadenza temporale ( 180 giorni) entro cui la giunta sarà obbligata ad individuare le opere che intende svincolare dalla normale procedura di appalto, per affidarle al commissario, previo coinvolgimento della commissione consiliare; l'approvazione di un ordine del giorno per il potenziamento dei controlli nei cantieri, a tutela sia dei lavoratori che delle imprese. L'aula ha approvato anche un odg dei Alex Marini (5 Stelle) per dotare il Trentino di protocolli di legalità vincolanti per le ditte che si aggiudicano lavori pubblici. Per Filippo Degasperi (Onda Civica Trentino), che ha citato le lungaggini del Not, il problema è scrivere le norme in modo corretto e la buona amministrazione: «In Trentino ci sono decine di opere finanziate e mai partite, alcune ferme dal 2007». Giorgio Tonini (Pd) ha chiesto chiarezza, senza ottenere risposta, sugli oneri per l'incarico che sarà affidato ai commissari.