Natale, Conte annuncia «restrizioni» anti-contagio ma non ipotizza un nuovo lockdown nazionale «Vi prego, rispettate tutte le raccomandazioni»
«La situazione è delicata. Ma le nostre misure stanno funzionando, ci stanno consentendo di aver ripreso il controllo della curva epidemiologica. Il sistema delle zone e la suddivisione delle regioni in base ai colori sta dando risultati.
Abbiamo evitato un lockdown generalizzato, misura estrema alla quale ora è costretta la Germania e anche altri Paesi come la Gran Bretagna e l’Olanda. Per fortuna, con queste misure ben calibrate e circoscritte, noi stiamo reggendo bene l’urto di questa seconda ondata. Ovviamente mi addolora il numero dei decessi, che rimane elevato».
Così il premier Giuseppe Conte, in un’intervista al quotidiano La Stampa, in merito all’emergenza coronavirus.
«Abbiamo già predisposto un piano dedicato specificamente alle festività natalizie, anche alla luce dei suggerimenti del Comitato tecnico scientifico. Ora si rende necessaria qualche ulteriore misura restrittiva. Ci stiamo riflettendo in queste ore.
Dobbiamo scongiurare a ogni costo una terza ondata, perché sarebbe devastante anche sul piano della perdita di vite umane», spiega Conte, che alla domanda se sia preoccupato per gli assembramenti e le file per lo shopping nei centri storici delle città, risponde: «Moltissimo. Per questo voglio lanciare un appello agli italiani. Siate responsabili. Noi abbiamo fatto una scelta ben precisa, dettata anche da esigenze sociali ed economiche: consentire ai cittadini di rispettare la bella e consueta tradizione di acquistare e scambiare i regali. Ma a questa opportunità si deve accompagnare un rigoroso rispetto delle regole da parte di tutti».
«Questo vale sia per le norme di legge, sia per le cosiddette raccomandazioni. Ad esempio, abbiamo chiesto agli italiani, nei festeggiamenti in casa, di evitare di ricevere persone abitualmente non conviventi.
Ovviamente queste sono regole non vincolanti, perché non possiamo dettare i comportamenti nelle case private. Ma sono comunque essenziali, per tutelare la salute di tutti. E quando leggo di persone che si stanno adoperando per organizzare feste clandestine a Capodanno, beh, questo fa male. Chi partecipa a questi veglioni proibiti mette a rischio se stesso, i propri cari, i propri amici e tutte le persone a cui dice di volere bene. Per questo ripeto agli italiani: non lo fate, ve ne prego».
Conte parla poi della prossima campagna vaccinale contro il covid: «Il 29 dicembre Pfizer metterà a disposizione le prime dosi, poi arriveranno quelle di Moderna. Chiaramente riguarderanno il personale sanitario e le categorie più deboli.
Per avere un impatto effettivo sull’immunità la campagna vaccinale deve riguardare tra i 10 e i 15 milioni di persone.
Per ottenere questo effetto dobbiamo arrivare alla primavera inoltrata, comunque prima dell’estate».
Il ministro della salute Roberto Speranza, in un’intervista al Corriere della sera, ribadisce con forza che si devono assolutamente evitare gli assembramenti.
«Non andate tutti nello stesso posto - osserva - quando vedete che ci sono luoghi con tante persone, evitateli, se non vogliamo poi essere costretti a restrizioni molto dure».
Le due settimane di vacanze da Natale alla Befana saranno «il periodo più complicato, in cui il tasso di relazioni e spostamenti si alza di molto. Ascolteremo con grande attenzione i nostri scienziati e l’auspicio è che nel giro di poco tempo si possano assumere ulteriori misure, in grado di scongiurare una ipotetica terza ondata. Se ci fermiamo e molliamo, la curva del virus può tornare a salire».
«Quando tutti mi dicevano “bisogna aprire”, io invitavo alla cautela - fa presente Speranza - nelle ultime ore poi, quando ho visto che Merkel in Germania ha deciso il lockdown totale e così stanno facendo Londra e l’Olanda, mi sono convinto ancora di più che in questa fase serva tenere alta l’asticella del rigore».
Ma sull’eventuale emulazione di ciò che scelgono altri Paesi piovono critiche su governo: «Abbiamo fatto un Dpcm a inizio dicembre per darci delle regole, a me sembravano rigorose e strette, oggi di colpo perché la Merkel cambia idea, cambiamo idea anche noi, a me il processo decisionale un pò sfugge e un pò preoccupa», sbotta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commentando a Radio 24 l’ipotesi di un lockdown a Natale per evitare una terza ondata di covid.
«Fino a ieri sostenevamo di essere la nazione guida in Europa per la gestione della pandemia, non vedo per quale ragione oggi dobbiamo considerare la Germania necessariamente come il nostro benchmark di riferimento. La Germania non ha scelto un sistema come il nostro, ha scelto un sistema omogeneo di chiusure, noi un sistema che prevede delle aree di rischio», conclude Toti.