Dagli studenti di moda e design, felpe e abiti “speciali” per i bambini con un tumore
Il progetto «La bellezza che salva», con l’Istituto Vittoria, il Cfp Canossa e gli Artigianelli: un centinaio di ragazzi e insegnanti al lavoro. ma ora serve un’azienda che li produca
TRENTO. La bellezza attrae forze ed energie, ispira idee e trasmette speranza. La bellezza non è solo un ideale, è la creatività di giovani talenti messa al servizio di coetanei che affrontano una sfida difficile. Sono queste le coordinate attorno alle quali si è concretizzato un progetto a favore di pazienti oncologici in età scolastica portato avanti in questi mesi da 63 studenti e studentesse di due scuole superiori di Trento, il Centro di formazione professionale Centromoda Canossa e il Liceo artistico "A.Vittoria", che martedì 20 aprile è approdato in copertina su "Buone Notizie. L'impresa del bene", inserto settimanale del Corriere della Sera dedicato al mondo del non profit, del volontariato e dell'impresa sociale.
Il percorso si chiama "La bellezza che salva" ed è coordinato dall'area Scuola e Volontariato del Centro Servizi per il volontariato, in collaborazione con Lilt-Lega italiana per la lotta contro i tumori di Trento e Fondazione Hospice Trentino. La referente Giulia De Paoli lo ha svelato qualche settimana fa in una puntata del programma di Radio Dolomiti "Storie volontarie", dedicato al mondo del volontariato e del Terzo settore e condotto insieme a Michelangelo Felicetti), con ospite Caterina Cioppi, docente di Sartoria del C.F.P. Centromoda Canossa.
"Nel nostro lavoro siamo creatori di bellezza e la bellezza può portare speranza in una situazione di sofferenza o di prova - ha detto Cioppi spiegando la genesi del progetto -. Lilt Trento e Fondazione Hospice hanno chiesto di progettare capi d'abbigliamento e prodotti che rispondano alle esigenze di giovani coetanei malati di cancro e per malati terminali, e alcuni ragazzi e ragazze hanno messo a disposizione il proprio talento".
Ora l'entusiasmo di tutti i partner è grande per i molteplici significati che racchiude un'esperienza di crescita così formativa sia per le competenze maturate che per l'arricchimento umano vissuto nel fare qualcosa di utile per gli altri. "Di buone notizie ne abbiamo sempre bisogno - conferma Lilt Trento -, ci piacciono tanto questi giovani che si mettono in gioco, le idee non mancano e la solidarietà non ha limiti".
Tra i capi d'abbigliamento ideati, le felpe sono ''speciali'', con un'estetica alla moda e pensate per offrire maggiore comfort, dal collo alto per coprire eventuali cicatrici ai fori per il passaggio di cannule per la somministrazione di medicinali e maniche che si possono staccare per sopperire alla termoregolazione alterata.
Al progetto hanno partecipato 11 insegnanti, 40 studenti e studentesse del Liceo Vittoria e 23 del Centro Moda che si sono dedicati alla progettazione e decorazione dei prodotti, e a loro si sono aggiunti anche studenti dell'Istituto Artigianelli per le Arti Grafiche, che hanno lavorato sulle stampe. Il Csv Trento ha inoltre organizzato quattro incontri di formazione con testimonianze di Stefano Bertoldi, direttore di Casa Hospice Cima Verde di via Menguzzato, di Camilla Endrici, volontaria dell'associazione Amici Hospice Trentino, e di alcuni giovani che in adolescenza hanno affrontato il cancro.
Design, volontariato, arte e creatività si sono intrecciati armonicamente e "sono nate felpe, sacche e borselli decorati per contenere dispositivi per la somministrazione continua dei farmaci, accessori porta drenaggi o porta urine, cuscini con colori e stampe vivaci per decorare gli ambienti degli hospice".
Un riconoscimento alla passione e all'impegno messo in campo per creare vestiti unici e dai colori solari è arrivato dal sindaco di Trento Franco Ianeselli che dalla sua pagina facebook ha ringraziato ragazze e ragazzi, e promotori del progetto: "Ci avete mostrato che si può ascoltare il dolore e tentare di regalare leggerezza anche nei momenti più bui. Ci sarà un'azienda che vorrà produrre queste creazioni? Lo spero davvero".
Manca infatti un ultimo passo per raggiungere la meta, trovare aziende disposte a investire nella produzione dei capi e degli accessori progettati, e, adesso che l'appello al mondo imprenditoriale ha conquistato una meritata vetrina nazionale, l'auspicio è che la moda solidale e innovativa di stilisti/e e artisti/e in erba diventi presto realtà.