Il «sudoku» delle nomine nelle partecipate: una poltrona per tutti, e anche le «ricompense» per chi non è stato eletto
Da Itea a Cassa del Trentino, da Trentino Sviluppo a Patrimonio: così i partiti di maggioranza si sono spartiti le nomine (non solo Gerosa, ci sono anche Bruna Dalpalù, Giacomo Bezzi e Federico Secchi)
LA POLEMICA E Cia disse "sistemate qualcuno che non è stato eletto alle elezioni"
TRENTO. La legge provinciale del 2010 sulle nomine consente a chiunque di presentare la propria candidatura per un posto in consiglio di amministrazione nelle società della Provincia. E così, ad ogni tornata di nomine si formano lunghi elenchi di nomi - questa volta 38 per il Cda di Itea, 30 per Cassa del Trentino, 44 per Trentino Sviluppo e 5 per un posto solo nel Cda di Patrimonio del Trentino - che vengono depositati alla prima commissione del consiglio provinciale per il parere non vincolante. Ma poi ogni volta, all'ultimo minuto, ecco che la lista viene integrata con altre persone, proposte direttamente dalla giunta, che le deve nominare. E che poi infatti nomina, aggiungendo qualche candidato, già prescelto, che aveva fatto lo sforzo in precedenza di depositare l'autocandidatura.
Lo stesso è accaduto ieri, quando si sono palesati i "nominati in pectore" proposti dalla giunta di Maurizio Fugatti. Per il consiglio di amministrazione di Itea, oltre alla tanto discussa candidata per la presidenza Francesca Gerosa (Fratelli d'Italia), membro uscente del Cda, il cui nome compariva già nella lista, è stata aggiunta da consigliera comunale di Cavalese, Bruna Dalpalù, nonché prima dei non eletti della lista della Lega alle elezioni provinciali, nella più classica prassi diffusa, tra le forze politiche, di dare una poltrona di consolazione ai trombati.
La leghista dunque entrerà nel Cda al fianco della presidente Gerosa su cui ieri c'è stata baruffa in commissione anche all'interno della maggioranza di centrodestra (vedi questo articolo).
Nel dicembre scorso Dalpalù era già stata nominata dalla giunga nel Cda di Sanifonds. D'altra parte, come informa lei stessa nel suo curriculum, dal primo luglio andrà in pensione dal suo incarico di contabile in una azienda di Cavalese, quindi evidentemente ritiene di avere tempo per dedicarsi, oltre che alla Lega, anche alle società pubbliche.
Fra i 38 autocandidati per il Cda di Itea ci sono poi Francesco Barone, che è il vicepresidente di «Crescere Trentino», l'associazione politica presieduta da Gerosa, il quale ha presentato la sua candidatura anche per gli altri Cda. E compaiono anche l'ex deputato del Patt ed ex consigliere provinciale di Forza Italia, Giacomo Bezzi; e di Forza Italia anche Gabriella Maffioletti, candidata non eletta a Trento.
Compaiono anche le consigliere uscenti di Itea, Lorenza Piffer e Giovanna Pojer. e l'autocandidatura di Mario Agostini, ex presidente dell'Ordine provinciale degli ingegneri, che figura tra i nomi anche per il Cda di Trentino Sviluppo.
Per Trentino Sviluppo si ripropone il presidente uscente Sergio Anzelini, il quale è effettivamente destinato a restare al suo posto per un altro mandato. Poi la giunta ha indicato alla commissione altri tre nomi su cui vuole puntare, che sono: Chiara Avanzo, ingegnere ambientale e maestra di sci, nonché ex consigliera provinciale del Patt, partito che ha lasciato e già commissaria del comune nato dalla fusione di S. Michele e Faedo.
Gli altri sono Marco Fontanari, ristoratore roveretano che è il vicepresidente di Confcommercio Trentino; e poi Albert Ballardini, vicesindaco di Pinzolo. Tra le autocandidature, invece, si trovano il forzista ed ex consigliere provinciale Maurizio Perego, e il rendenese Sergio Manuel Binelli, ex esponente di Agire, movimento che poi ha lasciato, e cugino del segretario della Lega, Diego Binelli. Sergio Binelli si è autocandidato anche per il Cda di Itea e Cassa del Trentino. così come il dj Agostino Carollo e altri.
Per Cassa del Trentino il presidente Maurizio Fugatti e la sua giunta sono decisi a confermare alla presidenza l'avvocato Marco Radice, mentre per il Cda ha indicato i nomi della commercialista Debora Pedrotti, con esperienza di sindaco negli organi di controllo di varie società della Provincia, e Marco Antoniazzi, direttore del Credito cooperativo Alto Garda.
Tra gli uscenti si ricandidano Carlotta Baroldi e Benedetta Corazza.
Fra le trenta autocandidature ricorrono molti dei nomi che compaiono anche per un posto negli altri Cda.
Oltre al rinnovo totale dei consigli di amministrazione di queste tre società, c'è da rimpiazzare anche un consigliere di amministrazione di Patrimonio del Trentino, dopo le improvvise dimissioni di Cesare Scotoni. Per quest'ultimo posto sono state depositate le candidature di Flavio Bertolini, Sergio Manuel Binelli, Mauro Caldonazzi, Antonello Galli e Michele Salvaterra, ma non sarà nessuno di loro ad entrare nel Cda guidato da Andrea Maria Villotti, visto che anche in questo caso all'ultimo minuto la giunta ha integrato l'elenco dei candidati con il nome di Federico Secchi, ex sindaco di Avio ed esponente di Fratelli d'Italia. Il prescelto è lui.
Secchi, per altro, aspirava a un posto nel Cda di Trentino Sviluppo, per il quale aveva presentato l'autocandidatura, ma evidentemente la giunta guidata dal concittadino Fugatti o ha cambiato un'idea iniziale o ritiene che l'ex sindaco abbia le competenze che si attagliano meglio alla società che gestisce il patrimonio immobiliare della Provincia. O forse il sudoku delle nomine aveva lasciato libera solo questa casella.