Classi «pollaio», la protesta sotto la Provincia di genitori e ragazzi
La delibera di Bisesti contestata per l’ennesimo rimescolamento delle sezioni, e nelle aule potranno andare fino a 25 alunni
FOTO Scatta la rabbia sotto il palazzo
VIDEO Bambini e genitori in piazza
ACCUSA I sindacati contro la giunta
TRENTO. C’erano i promotori, genitori dell’Istituto Comprensivo di Lavis. Ma con loro anche altre scuole del Trentino, da Zivignago alla Vallagarina. Tutti furenti contro la giunta provinciale e in particolare contro l’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti. Una protesta colorata e rumorosa, quella in corso in piazza Dante oggi pomeriggio.
La manifestazione per sensibilizzare i palazzi della politica e l'opinione pubblica sul rimescolamento in corso nelle classi elementari. Al centro della contesa la delibera provinciale 290 del 2021 per la riorganizzazione delle classi, che a Lavis porterebbe allo smembramento di 17 classi interessando circa 200 bambini, di cui 95 si troverebbero davanti al terzo cambio di classe in tre anni di fila.
Riepiloghiamo la vicenda. A causa delle normative anti Covid-19, prima dello scorso anno scolastico la Provincia taglia il numero di alunni nelle classi, aumentando di conseguenza il numero delle sezioni da quattro a cinque, cosa che porta ad un rimescolamento di compagni e maestre. I bambini che hanno così svolto la seconda classe in quest'anno scolastico, ad esempio, si trovano con tante cose nuove intorno a loro rispetto al primo anno.
Qualche settimana fa piazza Dante fa retromarcia. A settembre, sperando non vi sia più una situazione emergenziale, si torna all'antico con un numero minimo di bambini per sezione che si alza e, di conseguenza, le classi che tornano a mescolarsi nuovamente, ritornando alle quattro sezioni, facendo cambiare ai bambini ed ai ragazzi di tutto il Trentino, per il terzo anno di fila, insegnanti, compagni e metodo educativo. Con tutte le conseguenze del caso, dal punto di vista scolastico ma anche emotivo, dopo aver trovato in questi mesi i propri nuovi equilibri.
Una scelta che a Lavis aveva scatenato subito le rimostranze dello stesso Istituto comprensivo, attivatosi per cercare di mantenere lo status attuale. Quindi anche la giunta comunale di Lavis si è mossa a sostegno della battaglia dei genitori. Ed opggi in piazza, con uno slogan chiaro e semplice: «I nostri figli non sono numeri, facciamo contare i loro diritti!». E i cartelloni: «Bisesti out».
FOTO La protesta nelle immagini di Paolo Pedrotti