Politica / Staffetta

Il “caso Savoi” mette a rischio la poltrona bis di Fugatti, Paccher media ma il leghista si impunta

Il 16 giugno previsto il cambio al vertice in Regione, ma 35 consiglieri non vogliono più il leghista nell’ufficio di presidenza dopo che ha dato delle “troie” alle ex colleghe di partito
PERSONAGGIO Dai giornalisti culatoni alle zecche rosse
IL FATTO Ambrosi e Rossato lasciano la Lega, Savoi: "troie"

 

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Il presidente del consiglio regionale, Roberto Paccher, si è assunto l'incarico di trovare una soluzione al «caso Savoi», che sta bloccando la staffetta di metà legislatura, prevista dallo Statuto di autonomia, in base al quale il consiglio regionale avrebbe già dovuto eleggere come presidente un sudtirolese di lingua tedesca: il candidato è l'attuale vicepresidente Josef Noggler (Svp).

Paccher, che è leghista come Savoi, vorrebbe riuscire a salvare "capra e cavoli", ovvero ottenere l'elezione di Noggler nella prossima seduta consiliare prevista per il 16 giugno, senza che sia necessario costringere il consigliere Alessandro Savoi - reo di aver pronunciato frasi sessiste e offensive verso le due colleghe Alessia Ambrosi e Katia Rossato - a lasciare l'ufficio di presidenza, come chiedono 25 consiglieri regionali di minoranza (trentini e altoatesini), un numero sufficiente a impedire l'elezione del presidente (serve la presenza dei due terzi dei consiglieri) come dimostrato nell'ultima seduta.

L'idea è quella di coinvolgere le minoranze nell'elaborazione di un documento di censura di Savoi per le parole inaccettabili espresse. Ma se l'operazione si limiterà a questo, non appare di così scontato successo, visto che grosso modo è la stessa proposta che il capogruppo regionale della Lega, Mirko Bisesti, aveva già avanzato nell'ultima seduta del consiglio regionale, vedendosela respinta al mittente con decisione.

Il problema è che l'impasse sulla staffetta Paccher-Noggler impedisce anche il passaggio di testimone alla guida della giunta regionale tra il presidente sudtirolese Arno Kompatscher e il trentino Maurizio Fugatti, una staffetta non prevista dallo Statuto ma dall'accordo politico tra Lega-Svp di inizio legislatura, che entrambe i partner sono impegnati ad onorare.

La staffetta per la presidenza della Regione era prevista per il 16 giugno, dando per scontato che la settimana scorsa fosse avvenuto il cambio alla presidenza del consiglio. Visto che così non è stato ora tutto slitta più avanti. «Il 16 giugno - conferma infatti Paccher - contiamo di riuscire ad eleggere il presidente del consiglio regionale, quindi la staffetta per il presidente della Regione si farà il mese dopo».

Non si prevedono - per ora - sedute straordinarie e il consiglio regionale si riunisce infatti solo una volta al mese. Insomma, Savoi sta penalizzando anche il governatore leghista Fugatti. Ma il consigliere conferma di non avere alcuna intenzione di dimettersi dall'ufficio di presidenza e Paccher evidenzia che: «Non c'è alcuna norma del regolamento che prevede la sfiducia o la decadenza da segretario questore, deve essere lui a dimettersi».

«Io comunque - assicura Paccher - non intendo andare a cercare i numeri tra le minoranze, ma intendo fare una proposta della presidenza alla riunione dei capigruppo, prevista per il 7 giugno, con l'obiettivo di una condivisione unanime».

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