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Festival dell’Economia, quale futuro? Laterza: «Non lasceremo Trento»

L’incarico triennale è scaduto, Fugatti lancia segnali di discontinuità, e comunque andrà fatto un bando di affidamento: l’editore (e il sindaco Ianeselli) sono per la continuità con Boeri

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. «Sono sicuro che faremo il Festival dell'Economia anche l'anno prossimo a Trento, con tutte le istituzioni promotrici: la Provincia, il Comune e l'Università. Non vedo nessun motivo per non andare avanti, visto il successo che abbiamo avuto anche quest'anno, con 5 premi Nobel, mezzo governo e un grande rilievo mediatico». L'editore Giuseppe Laterza, che ormai sedici anni fa ideò il Festival dell'Economia, si mostra fiducioso sul fatto che la giunta provinciale guidata da Maurizio Fugatti continuerà a credere nel lavoro del direttore scientifico Tito Boeri e della squadra che ha permesso la realizzazione del Festival in tutti questi anni.

L'incarico triennale 2019-2021 al Comitato promotore, che fu affidato nel 2018 dalla precedente giunta, quella guidata da Ugo Rossi, è scaduto con l'edizione di quest'anno. E il presidente leghista Maurizio Fugatti ha già fatto presente che il rinnovo per il 2022 non sarà scontato né intende sbilanciarsi ora. «C'è un percorso tecnico - insiste escludendo ragioni politiche - disciplinato da una delibera. Si tratta di trasparenza e di risorse pubbliche. Sarebbe sbagliato che la giunta intervenisse preventivamente».

E aggiunge: «La delibera è pubblica e chiunque può presentare proposte».

La nuova procedura, prevista da una delibera di giunta approvata l'anno scorso, prevede infatti che chi vuole organizzare un grande evento, come è appunto il Festival, debba presentare una proposta scritta alla Provincia, che deve prima ottenere il parere positivo di un Comitato, dopodiché la giunta decide se dare il via libera o meno.

«Non vedo perché - sottolinea Laterza, titolare del format del Festival, - privare Trento di un evento che la mette al centro del mondo. Nessuna istituzione credo che vorrebbe questo. Per quanto riguarda poi me, Cipolletta e Boeri posso dire che siamo tutti affezionati a Trento e per noi il Festival rimane a Trento e continueremo a farlo qui. Ci siamo trovati tutti bene ce lo siamo detti per 16 anni, non vedo perché si dovrebbe cambiare. Si avverte l'attaccamento non solo della città, ma di tutta la provincia e dei trentini. La signora Flora, dove vado tutte le mattine alle 6 a prendere il caffè nel baracchino davanti alla stazione, ogni anno indossa la maglietta del Festival. E anche quest'anno era entusiasta di rivedere le persone. È un legame indissolubile. Io personalmente non lo scioglierò e non ho nessuna intenzione di spostarlo altrove».

«Ogni istituzione ha le sue procedure - aggiunge Laterza - nei prossimi giorni ci vedremo per fare un bilancio e per confrontarci sul futuro con il presidente nel rispetto di tutte le procedure e le norme, in maniera trasparente. Ma io sono sicuro che l'anno prossimo ci rivedremo a Trento».

Anche il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, crede in questa formula del Festival e auspica che si possa continuare con la stessa squadra: «La direzione è quella della conferma, dopo un successo durato sedici anni ritengo sia opportuno proseguire in continuità. Non avrebbe alcun senso cambiare. Già la settimana prossima ci troveremo con il comitato organizzatore. Una decisione sull'edizione 2022 va presa presto, perché per prepararla si deve cominciare subito».

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