«Noi teniamo i 10 anni», Fugatti respinge le critiche, niente aiuti ai neonati se la famiglia non è qui dal 2011
Il Trentino unica zona d’Italia dove non si applicheranno i 2 anni di residenza, ma la giunta non molla e il leghista Paoli inneggia al presidente: «Giusto, prima i trentini!»
TRENTO. «Noi teniamo i 10 anni». Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, risponde così - per il momento - alla petizione consegnata al presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder, da una ventina di personalità del mondo sindacale, dell'associazionismo e della cooperazione, con cui si sollecita la Provincia a modificare la norma voluta dalla maggioranza di centrodestra con cui si richiede il requisito dei 10 anni di residenza per avere diritto al bonus bebè e per così come per altri sussidi.
I firmatari della petizione fanno presente che a livello nazionale per il nuovo assegno unico universale per i figli tutte le forze politiche hanno concordato di limitare a due anni il requisito della residenza. I dieci anni dunque restano in vigore solo in Trentino e nella lettera si sollecita il presidente della Provincia a «non discriminare i neonati figli di immigrati».
L'assessore provinciale all'istruzione, Mirko Bisesti, sul tema dell'assegno di natalità e del nuovo assegno unico universale previsto a livello nazionale da luglio, non chiude però la porta a eventuali modifiche. «Una decina di giorni fa - spiega infatti l'assessore - il presidente Fugatti e l'assessora Segnana hanno scritto alla ministra per la famiglie Bonetti chiedendo chiarimenti sulla complementarietà tra i sussidi giù presenti a livello provinciale a favore della natalità e il nuovo assegno unico universale, perché possano sommarsi. Attendiamo una risposta ma ritengo che si possa aprire un confronto su questi aiuti quando avremo un quadro chiaro anche sui dati».
«Per quanto riguarda i dieci anni di residenza - aggiunge l'assessore leghista - c'è una ratio politica per questa scelta che riguarda non solo il bonus bebè ma anche il reddito di cittadinanza e altre misure. Per la nostra giunta la questione della crisi demografica è al centro della nostra agenda e siamo al lavoro per questo. Vediamo se serviranno modifiche tenendo conto dei nuovi interventi statali o europei».Sulla petizione interviene anche il consigliere provinciale Denis Paoli (Lega) che dichiara: «Dalla giunta Fugatti nessuna discriminazione, solo coerenza: prima i trentini. La giunta sta semplicemente dimostrando quello che è ormai purtroppo raro vedere in politica, e cioè la coerenza con i propri programmi, con quanto promesso ai trentini e con i contenuti per i quali proprio i trentini hanno chiesto a questa amministrazione di governare. Aggiungo - prosegue Paoli - che i 10 anni di residenza rispondono anche all'urgenza di stimolare, attraverso l'assegno in questione, la natalità laddove essa è più in crisi, ossia nella popolazione storicamente trentina, quella grazie ai cui sacrifici e sforzi, giova ricordarlo, questa terra per generazioni ha potuto prosperare».