Marco Patton, da Trento a Roma: pellegrino per l'equità sociale
A 25 anni di distanza dall'ultima impresa, l'ex consigliere comunale ha consegnato il suo messaggio di sensibilizzazione a una delegazione di parlamentari trentini. "Le politiche sociali si attivano attraverso il coraggio della ricerca, l'attenzione per la famiglia, le politiche del lavoro e il miglioramento della scuola"
IL VIDEO Da Trento a Roma a piedi: l’incontro con i parlamentari
TRENTO. Ha concluso giovedì mattina i 600 km della sua marcia per l'equità sociale.
A 25 anni di distanza dall'ultima impresa, l'ex consigliere comunale Marco Patton ha consegnato il suo messaggio di sensibilizzazione sulla tematica.
Ad accoglierlo a Roma la Senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti, il Senatore Andrea de Bertoldi di Fratelli d'Italia, Elena Testor Senatrice della Lega, l'onorevole Emanuela Rossini del Gruppo Misto e gli onorevoli Martina Loss e Mauro Sutto della Lega.
Marco, cosa ti ha spinto a rimetterti in viaggio dopo 25 anni?
La tematica di una autentica ed effettiva equità sociale mi è molto cara, la incontro ogni giorno guardandomi intorno.
Durante l'ultimo anno mi sono più volte chiesto "se ho avuto quel coraggio, perché non rifarlo". La pandemia ha messo in luce le diverse capacità che ogni giorno possiamo esercitare o meno in libertà, tanto economica quanto sociale.
Non possiamo parlare di rinascita sociale se non attraverso un attenzione particolare al tema del decentramento: dai Comuni alle circoscrizioni.
Le politiche sociali si attivano attraverso il coraggio della ricerca, l'attenzione per la famiglia, attraverso le politiche del lavoro e il miglioramento della scuola.
La scuola ha dunque un ruolo fondamentale.
Mentre percorrevo il Passo della Futa ho incrociato un ragazzo con uno zaino enorme. Quando gli ho chiesto il perché di tali dimensioni il ragazzo mi ha risposto: "così sono certo di avere tutto quello che mi serve".
Mi sono accorto che la scuola spesso non tiene conto dell'unicità dei ragazzi che la frequentano. Quel ragazzo è arrivato alla meta sicuramente dopo di me, ma con le sue necessità e secondo i suoi tempi. Mi hanno accompagnato dentro al Parlamento, perché queste riflessioni non dovevano rimanere fuori dalla porta.
Prima di entrare però mi hanno prestato una giacca e dei pantaloni: ero ancora in "tenuta pellegrino"! Quindi ora a Trento ritorni a piedi? Non ci penso proprio! Prendo il treno. Ho impiegato 15 giorni ad arrivare a Roma e tornerò in sole 4 ore.
Nella sfera sociale la dinamica è la medesima: in base alla disponibilità di mezzi e di capacità ognuno di noi ha delle possibilità e comodità differenti. Dunque è un arrivederci: ci diamo appuntamento alla prossima avventura!Senza dubbio! Prima di salutare i lettori che mi hanno accompagnato con affetto vorrei ringraziare l'Adige, i miei amici e i miei famigliari.
E ringrazio i Parlamentari Trentini per il confronto su una tematica tanto fondamentale.