Universitario cerca stanza, TRent risponde: ecco la app dell’Opera che aiuta a trovare un alloggio
L’ateneo, a Trento e Rovereto, riceve ogni anno diecimila domande: con il nuovo strumento domanda e offerta si incontrano nel virtuale (ew si può anche “visitare” la camera dallo smartphone)
TRENTO. Una vera «bacheca virtuale» per trovare le stanze a Trento e Rovereto. Si chiama TRent ed è il nuovo portale online (in realtà anche applicazione per smartphone) che permetterà agli studenti universitari di scegliere la camera migliore per frequentare le lezioni in Trentino, nelle nostre università d'eccellenza.Il progetto ha raggiunto ieri la propria fase finale, quella di presentazione, avvenuta alla presenza della Provincia Autonoma di Trento, dell'Opera Universitaria, del rettore Flavio Deflorian e dei Comuni di Trento e Rovereto.
Il funzionamento del portale è semplice, gratuito ed intuitivo: l'utente potrà scegliere tra più di duemila stanze, filtrando per parametri quali il prezzo, le località in cui si trova la stanza oppure le caratteristiche di quest'ultima, visionandone le immagini.
Inoltre, TRent si pone come obiettivo anche il maggior coinvolgimento del settore privato, dato che chiunque volesse affittare una camera non dovrà fare altro che aderire al progetto.
A tal proposito, i futuri studenti avranno inoltre un'ulteriore garanzia, ovvero il "marchio Opera", un simbolo che identificherà specifici appartamenti e posti letto etichettandoli come "controllati e verificati dell'Opera Universitaria".
«Ogni anno ci sono circa diecimila richieste da parte di universitari che cercano posti in alloggio - ha spiegato Maria Laura Frigotto, presidente proprio dell'Opera Universitaria. - Ne riserviamo circa 1.150 a persone in difficoltà economica, ma rimangono comunque molti spazi che possono essere riempiti. Quest'anno, momento particolare in cui compiamo anche trent'anni di attività, abbiamo voluto costruire un ponte solido tra le istituzioni, un portale web che sia una vera e propria bacheca aperta ai ragazzi, anche a quelli stranieri dato che il sito è disponibile in lingua inglese. Il servizio, per tutti loro, resterà sempre gratuito, mentre prevediamo l'inserimento di una piccola quota per i grandi operatori che, tuttavia, hanno già aderito in modo importante a partire dai collegi universitari».
Parole di sostegno sono arrivate anche dal sindaco di Trento Franco Ianeselli e dalla vice-sindaco di Rovereto, Giulia Robol, mentre il rettore Deflorian ha voluto volgere uno sguardo al futuro, dopo aver recentemente assicurato il ritorno delle lezioni in presenza per il prossimo anno. «La nostra reputazione d'eccellenza si fonda anche sui servizi che da cinquant'anni mettiamo a disposizione - ha concluso. - Con il ritorno in presenza interagiremo completamente con gli studenti, ma saranno altrettanto importanti strumenti come TRent, che riportano al centro del dibattito proprio il tema dei servizi».