A Trento il primo intervento di endoprotesi toracica per curare un aneurisma della succlavia
Il paziente ha potuto tornare in reparto, senza terapia intensiva: dalla collaborazione di più reparti l’idea di creare un innovativo «Aortic Team»
TRENTO. Un comunicato dell’Azienda Sanitaria ci informa che «La chirurgia vascolare ed endovascolare trentina è la prima struttura pubblica in Italia a realizzare un innovativo intervento con endoprotesi toracica di ultima generazione per curare un aneurisma della succlavia a partenza dall'arco aortico.
Gli aneurismi dell'aorta toracica e toraco-addominale – si spiega – rappresentano una patologia abbastanza rara ma ad alto rischio di mortalità. Il trattamento chirurgico tradizionale dell'aneurisma rappresenta uno degli interventi più invasivi e complessi in ambito chirurgico ed è gravato da una elevato tasso di complicanze. Mentre l'intervento più innovativo viene eseguito con un approccio endovascolare, tramite un accesso percutaneo e l'utilizzo di tecniche e materiali di ultimissima generazione. Prevede il posizionamento di una protesi nell'aorta toracica a copertura della lesione aneurismatica con branch per la perfusione dell'arteria succlavia che normalmente sarebbe dovuta essere rivascolarizzata mediante un by-pass carotido succlavio.
Il paziente operato in Trentino è tornato in reparto il giorno stesso senza necessità del post-operatorio in terapia intensiva. Il decorso post-operatorio è stato privo di complicanze e il paziente è stato dimesso tre giorni dopo l'intervento senza la necessità di alcuna riabilitazione. Negli ultimi anni l'Unità operativa di chirurgia vascolare ed endovascolare di Trento e Rovereto, diretta dal dottor Stefano Bonvini, ha eseguito interventi sempre più complessi in quest'ambito imponendosi come uno dei centri di riferimento per questo tipo di trattamento allineandosi come risultati a quelli dei grossi centri europei.
Grazie alla ottima collaborazione tra le equipe della chirurgia vascolare, della cardiochirurgia e della cardiologia di Trento – spiega il comunicato stampa – è in fase di costruzione inoltre un vero e proprio «Aortic Team» con finalità di valutazione, diagnosi e trattamento dei casi più complessi di patologia aortica che coinvolgono i segmenti più complessi come l'arco aortico per l'utilizzo delle tecniche mini invasive più moderne.