In Italia ricoveri in calo ma altri 58 morti. Monitoraggio: il Trentino resta a rischio moderato
Andamento stabile, con altri 6.735 contagi (incidenza nei test al 2,2%) e 4.600 malati in ospedale
L'ALLARME Cgil: nella sanità trentina si rischia una situazione esplosiva con le sospensioni dei no vax
IL BOLLETTINO In Trentino oggi nessun decesso, in ospedale 19 malati
ROMA. Situazione sostanzialmente stabile per la pandemia in Italia, con una conferma per il terzo giorno consecutivo di un leggero calo quotidiano del totale dei pazienti in ospedale.
I decessi indicati oggi sono 58, rispetto ai 62 di ieri.
Sono 6.735 i positivi ai test individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della salute. Ieri erano stati 6.761. In totale 296.394 i tamponi molecolari e antigenici effettuati, ieri erano stati 293.067.
Il tasso di positività è del 2,2%, stabile rispetto al 2,3% di ieri.
Restano 556 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, uno in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite.
Gli ingressi giornalieri sono 42.
I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.164, si tratta di 41 persone in meno rispetto a ieri.
Oggi è stato reso noto anche il monitoragigo settimanale a cura dell'Iss e del ministero.
Dopo 6 settimane l'indice di trasmissione Rt torna sotto 1.
Fra le 17 regioni a rischio moderato le province autonome di Trento e Bolzano.
Nella settimana del 23 luglio ha raggiunto il picco di 1.57. Con lo 0.97 di questa settimana il valore si riporta a quello della settimana del 16 luglio (0.99), quando iniziò poi a salire.
L'ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane e porta la replicazione del virus quasi a livelli soglia.
Il 6 agosto era a 1,56, il 13 agosto 1.27, il 20 agosto 1.1 e il 27 agosto 1.01.
"La situazione epidemiologica in Italia resta pressochè stabile: l'incidenza è a 74 casi per 100mila e scende di poco sotto l'1 l'indice Rt a 0,97.
Per quanto riguarda il tasso di occupazione di area medica e di terapia intensiva siamo al 7,3% e al 5,7% e quindi sotto la soglia critica nazionale. Ciò anche se c'è una regione (Sicilia, ndr.) che la supera e altre che si stanno avvicinando", ha spiegato il direttore Prevenzione del ministero, Gianni Rezza, commentando il monitoraggio settimanale.
"In vista della ripresa di scuole e attività è bene completare rapidamente la campagna vaccinale e avere comportamenti prudenti".
I NUMERI NEL DETTAGLIO
La Sicilia, zona gialla dallo scorso lunedì, ancora con gli indicatori decisionali sopra soglia pari al 22,5% di occupazione dei posti letto in area medica di pazienti covid (contro la soglia del 15%) e 13,9% di tasso di occupazione in terapia intensiva (contro la soglia stabilita del 10%).
Scende di poco l'incidenza di casi per 100mila abitanti: 190,4 contro 200,7 della scorsa settimana.
La Sardegna è al limite del 15% per l'area medica e ha superato il limite in terapia intensiva con il 13,2%, ma nella classificazione complessiva è tra le 4 regioni a rischio basso insieme a Toscana, Valle d'Aosta e Umbria.
La Calabria è sopra soglia per l'area medica con il 16,8% e sotto per le terapie intensive (8,9%).
In area medica alto il dato della Basilicata ma sempre sotto soglia con il 13,3% (1,6% in terapia intensiva). Questi i dati contenuti nella tabella ministero della Salute/Protezione civile che accompagna il monitoraggio settimanale.
Scendono a 14, dalle 16 dello scorso monitoraggio, le regioni che superano la soglia dell'incidenza fissata per il tracciamento di 50 casi per 100mila abitanti mentre sono Valle d'Aosta (16,9, in discesa contro 33,1 precedente), Piemonte (36,4), Lombardia (38,1), Molise (41,1, in lieve rialzo rispetto al precedente 22,6), Puglia (41,7), Lazio (47,2), Trento (43,3), le 7 regioni sotto 50 casi per 100mila abitanti di incidenza.
Sempre 4 le regioni sopra 100, Sicilia, Sardegna, Calabria e Toscana.
La Toscana continua a scendere per incidenza (da 127,3 di due settimane fa a 115,4 del monitoraggio scorso e oggi 102,6) ma sale per occupazione in area medica (da 7,6% a 8,3%) e nelle terapie intensive (7,2% a 9,5%).
A livello nazionale - nella tabella degli indicatori - l'incidenza scende da 77 a 74 per 100mila abitanti, lieve crescita per l'occupazione in area medica (7,3% rispetto al 7,1% della scorsa settimana) e per le terapie intensive (5,7 contro 5,4% del monitoraggio scorso).