Referendum sulla cannabis, raggiunto il mezzo milione di firme (digitali) in una settimana
Sostenuto da numerose associazioni, il referendum mira ad abolire il reato di coltivazione e la carcerazione: gli organizzatori puntano ad un altro 15% di adesioni «per essere tranquilli»
ROMA. A una settimana precisa dal lancio, la raccolta firme per il Referendum sulla Cannabis raggiunge quota 500.000, la cifra limite che permetterà al quesito di andare al voto nella primavera del 2022.
Questo referendum è la prima raccolta firme italiana tenutasi interamente online sul sito referendumcannabis.it.
Il Referendum Cannabis è promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.
Gli organizzatori invitano ad andare avanti con almeno un altro 15% di firme in più per sicurezza.
Si tratta di «un risultato straordinario ma non sorprendente: da tempo occorreva - sottolineano gli organizzatori - un intervento sul tema della cannabis e con la firma digitale in pochi giorni il tema è esploso. La velocità della mobilitazione conferma la voglia di cambiamento sulla cannabis ma anche di partecipazione alle decisioni su questioni che toccano personalmente. Adesso però occorre raccogliere un ulteriore 15% in più di firme per essere certi di poter consegnare il referendum in Cassazione il 30 settembre».
Il grande afflusso di richieste sul portale ha a volte rallentato la raccolta, il Comitato si scusa dei problemi eventualmente incontrato e invita a tentare nuovamente la firma. «In una settimana - prosegue la nota - sono stati raccolti 145.000 euro dei circa 500.000 necessari (ogni firma digitale ha infatti il costo di 1,05 euro). Il Comitato ringrazia l'Associazione Luca Coscioni per il sostegno e lancia un nuovo appello anche a piccole donazioni che, insieme alle firme, si raccolgono sul sito www.referendumcannabis.it»
La firma online si può attivare con lo Spid.
«Grazie anche alla sponsorizzazione e contributo di Just Mary e Crystal weed si è riuscirti a sostenere parte dei costi ma la sostenibilità resta da guadagnare.»
Il Referendum Cannabis è promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.
Cosa chiedono? Il referendum punta all’eliminazione del reato di coltivazione e sulla rimozione delle pene detentive per qualsiasi condotta relativa alla cannabis, con eccezione della associazione finalizzata al traffico illecito.
La depenalizzazione, in questo caso, non significherà che l'uso sarà consentito per i minori, o prima e durante la guida di un autoveicolo o altre attività e lavori di responsabilità, mentre l'abuso dovrà essere controllato e nei casi limitato. Ricordiamo inoltre che nel dicembre 2020 l’ONU ha rimosso la cannabis dalla lista delle sostanze dannose.