Prima votazione per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, vincono le schede bianche: fumata nera
Per le prime tre votazioni è necessario un quorum dei due terzi dell'assemblea, ovvero i 1009 grandi elettori (tutti i deputati, tutti i senatori e i delegati regionali), che corrispondono a 673 voti. Incontro in giornata tra Letta e Salvini
FOTO Gli scatti della prima giornata
INTERVISTE Ricordi e previsioni dei politici trentini
ROMA. In un clima di grande confusione si è avviato il primo voto per l'elezione del presidente della Repubblica, ed è fumata nera. Non c'è accordo tra le forze politiche che almeno oggi, lunedì 24 gennaio, hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell'incontro tra Salvini e Letta.
La giornata è ruotata sul nome di Mario Draghi ma in serata nel centrodestra persistono le difficoltà su un suo trasferimento al Quirinale. Attivissimo è proprio Matteo Salvini che sta incontrando i leader dei partiti senza soluzione di continuità.
C'è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione - quando il quorum scenderà alla maggioranza assoluta - per immaginare un esito positivo. I protagonisti dei due schieramenti sono impegnati in un tourbillon di colloqui che segnalano la volontà di lasciarsi alle spalle il muro contro muro ma in serata la tensione resta alle stelle. Dopo i tanti nomi annunciati nei giorni scorsi i partiti scelgono di votare scheda bianca, con il consueto inserimento nell'urna di nomi fantasiosi e non, da quello di Piero Angela e di Giuseppe Cruciani a Sergio Mattarella.