Politica / Il voto

Quirinale, oggi è attesa una nuova fumata nera. Gli schieramenti cercano un nome condivisibile

Il centrosinistra boccia la rosa proposta dal centrodestra (Moratti, Pera e Nordio) e invita a un confronto che potrebbe tenersi oggi, 26 gennaio. Intanto dalle 11 in scena la terza tornata, che prevede ancora la maggioranza qualificata dei 2/3 ed è destinata a fallire: domani il primo voto con maggioranza assoluta. Anche sulla Casellati prese di distanza dal centrosinistra: l'elezione dell'esponenti di Fi sarebbe uno strappo definitivo nella maggioranza di governo

ROMA. Per il Quirinale si torna a votare oggi, 26 gennaio, alle 11 dopo la seconda fumata nera di ieri mentre tra i partiti non c'è ancora una intesa.

Il centrodestra propone una rosa comprendente Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio.

Il centrosinistra, con Letta, boccia sostanzialmente la terna e propone un supervertice per decidere un nome condiviso.

Spunta di nuovo il nome di Elisabetta Casellati come 'carta coperta' del centrodestra, ma si tratta di un nome sgradito al centrosinistra: l'attuale presidente del Senato, berlusconiana di ferro, è considerata troppo di parte da Pd e Leu. Dunque, una sua eventuale elezione domani, quando la maggioranza necessaria sarà quella semplice, avrebbe un effetto dirompente sugli attuali equilibri politici e sul governo di unità nazionale: in tal caso parrebbe inevitabile il voto anticipato in primavera.

Resta sul tavolo anche il nome di Pier Ferdinando Casini, sul quale tuttavia la Lega ha espresso giudizi non favorevoli e a quanto pare anche in Forza Italia vi sarebbero perplessità.

Oggi è previsto, salvo sorprese, anche un summit delicatissimo nel quale i leader dei partiti di governo dovrebbero confrontarsi nel tentativo di trovare un'intesa su un nome condivisibile per tutti.

Tornerà in campo anche l'ipotesi Draghi? È probabile, ma a quel punto l'accordo dovrebbe riguardare anche un futuro esecutivo da sostenere unitariamente fino alla scadenza naturale della legislatura, l'anno prossimo.

Ma secondo vari osservatori qualche partito, in primis la Lega, vorrebbe maggiore visibilità e protagonismo nel prossimo governo, in vista della tornata elettorale (Salvini ambirebbe a ottenere per sé o un collega di partito il ruolo di ministro dell'interno).

O in alternativa potrebbe volersi tenere le mani libere per giocare all'opposizione in cerca di consensi più facili.

Al momento rimangono dunque molte le ipotesi aperte.

Oggi è attesa comunque una nuova fumata nera, probabilmente con un tentativo di verifica del numero delle schede bianche che potrebbero rappresentare, in caso di intesa nella maggioranza, un test dei voti che potrebbe ottenere un candidato concordato nel vertice di oggi.

Fra gli altri nomi che circolano si conferma quello della ministra della giustizia, Marta Cartabia.

Il premier, secondo  Matteo Renzi, resta in corsa per il Colle: "Se penso che Draghi possa andare al Quirinale? Assolutamente sì. E sono contento - ha detto ieri sera a Raitre - che questo Paese si sia innamorato di Draghi, perché un anno fa quando dicevo che bisognava mandare a casa Conte mi dicevano che ero pazzo. 

Sono stato più draghiano di Draghi.

Non vedo l'idea che comunque vada Draghi rischi di lasciare il governo. Io però non sono convinto che la partita non sia chiusa, né alla quarta, né alla quinta, né alla sesta votazione secondo me draghi è ancora in pista per fare il presidente della Repubblica".

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