Riprendono i bombardamenti su Kiev e altre città ucraine. Aumentano i profughi in fuga, in Italia 3 mila arrivi in un giorno
Secondo i dati ufficiali del Viminale sono 14.237 le persone in fuga entrate dall'inizio della guerra. Oggi in corso un tentativo di evacuazione della città di Mariupol, dopo il fallimento di ieri: una parte di civili ha cominciato a uscire ma poi è arrivato un contrordine perché le forze armate russe hanno ricominciato a fare fuoco
IL PUNTO Continua il terrore, si moltiplicano gli sforzi diplomatici
TRENTINO Solidarietà, venti camion di aiuti per l'Ucraina
ROMA. La guerra infuria in Ucraina, le forze russe oggi hanno intensificato i bombardamenti su Kiev: Putin vuole prendere la capitale.
Si ha notizia di altri morti anche fra i civili.
Continua l'esodo verso ovest, per sfuggire alle bombe.
E sono 14.237 i cittadini ucraini entrati in Italia finora: 7.052 donne, 1.459 uomini e 5.726 minori. Il dato, fa sapere il ministero dell'Interno sul suo sito, è aggiornato alle ore 8 di oggi e le principali destinazioni risultano essere Roma, Milano, Bologna e Napoli, dove vengono raggiunti familiari e conoscenti già presenti in Italia. In 24 ore sono circa 3mila gli ucraini arrivati; cifra che segnala un aumento del flusso.
Verso le 13 ora italiana è scattato un nuovo tentativo di evacuazione di Mariupol, gli sfollati vengono trasferiti verso nord ed è prevedibile che poi le forze russe si scatenino ulteriormente per prendere la città, considerata strategica per creare un corridio fra la Crimea sotto controllo russo e i territori filorussi del Dobass. Ma alle 14.30 è arrivata la notizia che l'evacuazione è stata poi sospesa perché le forze armate russe hanno ripreso a sparare.
Intanto a Kiev, sempre più sotto assedio, sono bersagliati anche gli ospedali.
Artur è arrivato con il catetere ancora attaccato. Era in sala operatoria a Kiev per un intervento alla schiena quando sono iniziati i bombardamenti: il fratello se lo è caricato sulle spalle e dopo 5 giorni nel bunker è riuscito a lasciare la città e a varcare il confine con la Polonia e Korczowa.
È uno dei pazienti più gravi che sono stati assistiti nel presidio sanitario che Intersos ha allestito all'interno del centro per rifugiati di Korczowa, uno dei valichi di confini tra la Polonia e l'Ucraina.
Nel presidio sanitario lavorano in 6, due medici e lo staff di supporto; sono qui da domenica e hanno assistito già 600 persone.
Si muovono all'interno del grande centro commerciale che è stato trasformato per accogliere i profughi: ce ne sono duemila, buttati sulle brandine e in terra in ogni angolo del centro, ma ogni giorno da qui passano 6mila persone.
"La maggior parte di loro - dice la dottoressa Alice Silvestro - ha crisi di panico e scoppia a piangere, un pianto inconsolabile. I più piccoli invece sono traumatizzati, non stanno capendo quello che succede o sono completamente impauriti, hanno lo sguardo spento".
Frattanto, oggi, 6 marzo, sono ripresi nella mattinata pesanti bombardamenti a ovest e a nord-ovest di Kiev e l'impatto delle esplosioni è stato sentito da team della Cnn a Kiev e nell'area a sud-ovest della città. Due colpi di mortaio hanno colpito un checkpoint installato per consentire l'ingresso di civili in città dalla periferia. Si ha al momento indicazione di tre morti da parte delle autorità ucraine, due sarebbero bambini, riferisce la Cnn.
Zelenszy ha reso noto che è stato distrutto l'aeroporto di Vinnytsia nel centro dell'Ucraina da razzi russi. Il presidente ucraino ha poi detto che i russi si preparano a bombardare il porto ucraino di Odessa. È intanto iniziata l'evacuazione dei civili da Mariupol in Ucraina e secondo il Centro di coordinamento guidato dal capo dell'amministrazione militare e civile regionale di Donetsk Pavel Kirilenko, 'verrà dichiarato un regime di silenzio fino alle 21.00 ora locale".
Sono oltre 1,5 milioni i rifugiati che hanno già lasciato l'Ucraina negli ultimi 10 giorni spiega l'Unhcr secondo cui questa "è la crisi di profughi più veloce in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale".
In Polonia si registra un nuovo record di rifugiati: in 24 ore ne sono arrivati 129mila, in totale ne sono stati accolti oltre 922mila. In Italia sono arrivati 14.237 cittadini ucraini. In 24 ore sono oltre 3mila gli ucraini arrivati; cifra che segnala un aumento del flusso. Sempre in mattinata è stato diffuso un nuovo video di Zelensky con un discorso al suo popolo con il quale ha elogiato le molte forme di resistenza delle persone che hanno scelto per opporsi all'invasione russa e ha definito il suo paese "una superpotenza dello spirito". Il Paese, ha detto in un video, si è espresso al "massimo delle sue possibilità".
Si moltiplicano intanto i colloqui telefonici tra i leader mondiali per tentare di far prevalere la diplomazia alle bombe. E' in corso il colloquio telefonico fra i presidenti Emmanuel Macron e Vladimir Putin, quarto colloquio telefonico fra i due dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina. In mattinata si è svolto anche un colloquio telefonico Putin-Erdogan durante il quale il presidente turco ha detto che è necessario 'garantire il cessate il fuoco, aprire i corridoi umanitari e firmare il trattato di pace".
Il premier israeliano Bennett, oggi ha riparlato con Zelensky, dopo il blitz a Mosca e a Berlino, sempre per "favorire il dialogo fra le parti". Parlando in consiglio dei ministri a Gerusalemme ha tenuto a precisare che i colloquio che sta intrattenendo con il capo del Cremlini e con il numero uno di Kiev hanno avuto "il benestare e l'incoraggiamento di tutti i protagonisti".
Israele si prepara anche ad accogliere ebrei da Ucraina e Russia che secondo le stime potrebbero essere fino 100mila.
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che ha brevemente attraversato la frontiera ucraina dopo aver incontrato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha annunciato che gli Stati Uniti "lavorano attivamente" per un accordo con la Polonia per l'invio di jet di guerra all'Ucraina.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi ha seguito la messa all'aperto sul sagrato di Santa Sofia a Roma, ha assicurato che "Faremo tutto quello che si può" incontrando Don Marco Yaroslav Semehen, sacerdote presidente dell' Associazione religiosa "Santa Sofia" per i cattolici ucraini. Il Papa, durante l'Angelus, ha confermato che la Santa Sede è disposta di "fare di tutto, a mettersi in servizio per questa pace" ribandendo che 'la guerra è una pazzia" e ha implorato "fermatevi per favore, guardate questa crudeltà". Francesco ha anche chiesto che vengano assicurati " davvero i corridoi umanitari e sia garantito e facilitato l'accesso degli aiuti" e non ha mancato di ringraziare "anche le giornaliste e i giornalisti, che per garantire l'informazione mettono a rischio la propria vita.
Nuovo colpo a Mosca oggi con l'agenzia Moody's che ha tagliato il rating sul debito sovrano della Russia da B3 a Ca, giudizio che indica un titolo "altamente speculativo e probabile, a breve termine, di finire in default" seppure con qualche possibilità di recupero di capitale e interessi. L'outlook è negativo. Anche in Russia proseguono le manifestazioni di protesta contro la guerra, dove il pugno duro del Cremlino continua a colpire. Sono infatti almeno 1000 le persone arrestate oggi in manifestazioni svolte in una trentina di città in Russia, secondo l'ong Ovd-Info.
Stando alla stessa fonte, dal 24 febbraio, data d'inizio delle operazioni militari, i manifestanti arrestati in Russia sono circa 10mila. L'oppositore russo Alexeï Navalny ha lanciato un appello ai russi affinchè scendano ogni giorno in piazza per chiedere la pace.