Morto un anziano in Veneto colpito dal West Nile, il virus torna a far paura
E' endemico in Veneto, così come in altre aree della pianura padana. Non esiste un vaccino, ve ne sono allo studio, ma per il momento - spiega l'Iss - la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l'esposizione alle punture di zanzare.
VENEZIA. Cinque morti nel 2020, nessuno nel 2021, e ieri, sabato 16 luglio,i invece un decesso per il virus West Nile, o Febbre del Nilo, infezione che si sviluppa tra gli uccelli e le zanzare comuni.
Proprio in Veneto si è registrato oggi il primo decesso, un anziano colpito da una grave encefalite dovuta a West Nile, che si trovava ricoverato all'ospedale di Piove di Sacco.
Un campanello d'allarme, non un'emergenza, perchè - ricordano le autorità sanitarie - la febbre del Nilo è un vero pericolo soprattutto per gli anziani o i pazienti debilitati da altre patologie; quasi mai per i soggetti giovani o in salute, nei quali spesso il virus si presenta come asintomatico. Il sistema di allerta delle arbovirosi dell'Iss aveva segnalato proprio nel padovano il primo caso assoluto di West Nile del 2022, non solo in Italia, ma in Europa.
Poi i casi sono cresciuti: il paziente numero 1 sarebbe un 73enne ricoverato dal 6 luglio scorso nell'ospedale di Schiavonia (Padova) con una rara forma di encefalite, neuro-invasiva e aggressiva, da West Nile. Sempre a Piove di Sacco è ricoverato un altro paziente sul quale per la conferma di West Nile si attendono gli esisti degli accertamenti clinici. Il paziente modenese si trova invece in cura nella Neurologia dell'ospedale civile di Baggiovara (Modena).
Cosa è il Nile
È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ma negli ultimi anni sta circolando anche in Italia, soprattutto al Nord. La maggior parte delle persone infette - spiega il sito dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) - non mostra alcun sintomo.
Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.
La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit immunitari.
Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Ve ne sono allo studio, ma per il momento - spiega l'Iss - la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l'esposizione alle punture di zanzare.