Crisi di governo, verso le elezioni, Ianeselli ringrazia Draghi, De Bertoldi «Draghi non ci rappresenta»
Solitamente vivaci sui social, oggi molti parlamentari tacciono. Delusione e preoccupazione nei post del centrosinistra, e il sindaco di Trento rilancia: «Le elezioni restano comunque l'espressione massima della democrazia. Ci si confronterà lì»
TRENTO. Le fibrillazioni della giornata in Senato hanno portato alla ormai conclamata crisi di governo, e ormai è chiara la prospettiva delle urne (si dovrebbe votare il 2 ottobre).
La giornata convulsa è stata commentata dai politici di casa nostra sui social.
Il primo, stasera, è stato il sindaco di Trento Franco Ianeselli: «Dispiace per l'Italia.
Grazie a Draghi che oggi ha detto in Parlamento tante verità, dal superbonus ai tassisti, dal reddito di cittadinanza al salario minimo.
Le elezioni restano comunque l'espressione massima della democrazia. Ci si confronterà lì.
Non c'è un attimo da perdere nel lavoro per un Paese pienamente ancorato ai valori delle democrazie liberali, più sostenibile, con meno disuguaglianze» ha commentato il sindaco..
Poco dopo, su Facebook, due righe di Donatella Conzatti, parlamentare di Italia Viva: «Draghi salito in auto verso Quirinale. Grazie Presidente Draghi per aver provato con tutte le forze a salvare l’Italia dal suo destino».
Emanuela Rossini (PD) se lo chiedeva tre giorni fa: «È all’altezza questo parlamento per fare questo?
Non lo so. Lo vedremo. I risvegli accadono. A volte anche troppo tardi però.
Una tale crisi deve far riflettere tutti. È il tempo per tutti di metterci la faccia. La politica ha bisogno oggi di persone strutturate e generose verso il Paese. Oggi più che mai. Donne e uomini. C’è bisogno di dialogo tra le parti della società, sensibilità, fermezza, gioco di squadra trasversale e mediazioni culturali politiche, per la coesione del Paese.
Una politica con i piedi per terra e lo sguardo lungimirante. Mettere in piedi un ultimo lavoro di squadra mercoledì - con Draghi Premier - per arrivare alle elezioni pronti e non al buio».
Tacciono, sui social, i parlamentari leghisto, da Vanessa Cattoi, a Diego Binelli Tisor.
Il senatore Andrea De Bertoldi, di Fratelli d'Italia, è invece l'unico senatore trentino intervenuto oggi in Aula: «Non rappresentate l’Italia – ha detto – Le decisioni che prenderemo oggi potrebbero finalmente dare una svolta a questo Paese.
Dopo aver ascoltato le parole del Presidente del Consiglio vogliamo evidenziare una contraddizione da lui espressa: da una parte che questo è un governo di unità nazionale, dall'altro che nei fatti è governato dal Partito Democratico. Questo perché il centrodestra, con tutte le sue tematiche, è stato duramente colpito.
Draghi non ha fatto alcun riferimento agli elementi divisivi del suo governo che sono stati portati avanti in queste ultime settimane dal Partito Democratico.
Un governo di unità nazionale non può di certo basarsi sulla disparità di trattamento delle varie forze politiche che lo compongono.
Non siete riusciti in un anno e mezzo a risolvere le emergenze di cui parlate e che i cittadini ben conoscono bene, quindi sicuramente non basterà il mese di settembre per superare le varie crisi: è giusto che le risolva un governo eletto dagli italiani.
Noi siamo gli unici responsabili che vogliamo il bene del nostro Paese. Voi siete solo affezionati alle vostre poltrone e gli italiani lo sanno, non potete continuare a prenderli in giro. Non rappresentate questo Paese».
Nessun commento social di Maurizio Fugatti, che solo quattro giorni fa aveva detto che «aprire una crisi in questo momento sarebbe da irresponsabili».