Profughi in mare: il cadavere di un bimbo su una barca davanti a Lampedusa, ieri sull'isola una ragazza morta di freddo
Continuano i drammi nei tentativi di attraversata. Il governo italiano prosegue il braccio di ferro con le navi delle ong e con gli altri Paesi europei. La Ocean Viking con a bordo 243 persone ora fa rotta verso la Francia
LAMPEDUSA. Il cadavere di un bambino è stato trovato su un barchino soccorso al largo di Lampedusa nel gruppo di migranti che stavano viaggiando verso l'Italia.
I profughi sono sbarcati in nottata al molo Favaloro dove era già stata portata una bara bianca per accogliere e sistemare la salma del bimbo.
È stata informata anche la Procura della Repubblica di Agrigento. Il bambino dovrebbe essere spirato - ma sarà necessario avere la conferma dall'ispezione cadaverica - per un malore. Il corpo non presenterebbe infatti segnali di violenza, aggressioni o incidenti.
Ieri è morta per una probabile ipotermia, una giovane migrante a Lampedusa.
La giovane è morta dopo l'arrivo nell'isola per un arresto cardiaco.
Era, assieme ad altre 43 persone, su un barchino di 8 metri salpato da Sfax (Tunisia) la sera di tre giorni fa. Al momento dello sbarco è emerso subito che a bordo c'era una donna che stava male. E' stata portata al Poliambulatorio dove i medici hanno fatto di tutto per salvarla, ma inutilmente.
La Procura di Agrigento, con il procuratore reggente Salvatore Vella, ha aperto un'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.
Con 375 arrivi a Lampedusa è andato nuovamente in crisi l'hotspot di contrada Imbriacola dove sono ospitate circa 1.180 persone, a fronte di un capienza di 400. La Prefettura di Agrigento ha già disposto il trasferimento di 80 di loro a Porto Empedocle con il traghetto di linea Cossydra. Trasferimenti sono in corso anche a Catania dove i 246 migranti sbarcati ieri sera, 211 dalla Geo Barents e 35 da Humanity 1, stanno lasciando il Palaspedini, dove erano ospitati, per raggiungere, in pullman, Campania, Piemonte e Veneto.
Erano stati fatti scendere dopo che specialisti dell'Azienda sanitaria provinciale, in qualità di consulenti, ne avevano evidenziato l'elevato 'rischio psicologico' per la lunga permanenza a bordo.
La prima delle due navi ong che erano approdate a Catania e lasciare il porto è stata la Humanity 1; la sua destinazione sarebbe la Spagna, da dove ripartirà per riprendere le operazioni di salvataggio in mare. Per il responsabile di Sos Humanity, Till Rummenhohl, "quello che è successo è stato abominevole, un problema anche per la Comunità europea", e ha annunciato che l'ong "continuerà a lottare affinché anche l'Ue faccia qualcosa per fare rispettare le leggi marittime".
E' decaduto, per cessato motivo del contendere, il ricorso al Tribunale civile di Catania presentato dai legali della ong che la prossima settimana depositeranno quello al Tar del Lazio contro l'atto notificato al comandante di fare andare via la nave con i 35 migranti che erano rimasti a bordo e contro il decreto del governo. Intanto, la partenza della nave ha reso inapplicabile anche la prevista sanzione da 50mila euro per la ong.
Anche Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, si prepara a lasciare il porto di Catania. Lo farà al più tardi domani.
Dopo i necessari rifornimenti e il cambio di equipaggio tornerà nel mare Mediterraneo centrale per la sua ventesima rotazione. Intanto ha cambiato molo: lasciando quello commerciale dove al suo posto oggi era ormeggiata una nave da crociera.
Continua poi la sua rotta verso la Francia la Ocean Viking che ha a bordo 243 persone soccorse in mare, anche se la sua destinazione al momento non è chiara perché non le è stato ancora assegnato un porto sicuro: "Può essere la Corsica o Marsiglia, ma entro 24-48 ore questa brutta avventura sarà risolta", afferma Alessandro Porro, presidente di Sos Mediterranee, ribadendo che "la situazione a bordo è critica".
L'imbarcazione è in mare a est della Sardegna e al momento punta verso la Corsica.
Per la prima volta la nave è entrata in acque Sar italiane: finora era rimasta in quelle internazionali, restando ai 'confini' con quelle nazionali vista la mancata assegnazione di un porto sicuro nel nostro Paese: per fare rotta verso la Francia, mentre era al largo di Catania, ha 'circumnavigato' la Sicilia invece di attraversare lo Stretto di Messina.
E' intanto approdata a Licata, nell'Agrigentino, la Rise Above che ieri era arrivata, con 89 migranti a bordo, tutti subito fatti sbarcare, a Reggio Calabria, assegnato come porto sicuro alla nave dell'ong Mission Lifeline.