Napoli, muore a 18 anni per un proiettile nel petto. Le indagini: «Ucciso per errore»
Secondo alcune persone presenti sul posto, Maimone sarebbe stato colpito dal proiettile dopo aver pestato per sbaglio il piede di uno dei giovani armati. I colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi davanti a un chioschetto della zona di Mergellina. Un episodio simile il 12 marzo, nello stesso luogo
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NAPOLI. Stando alle prime informazioni, la criminalità organizzata non ha nulla a che vedere con Francesco Pio Maimone, il 18enne morto a seguito di gravissime ferite inflitti da un’arma da fuoco nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 marzo a Napoli. Nonostante l’arrivo in ospedale, non ce l’ha fatta.
Dalle indagini della Squadra Mobile napoletana, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, emerge che il giovane sarebbe rimasto coinvolto - ma non è ancora chiaro in che modo - in un litigio tra giovanissimi per futili motivi. Hanno iniziato sparare in aria, scatenando il caos tra i presenti. Un proiettile, però, ha colpito al petto Maimone. Il giovane è stato trasportato in ospedale in codice rosso, ma è morto nella notte nonostante i tentativi di salvarlo.
Secondo alcune persone presenti sul posto, Maimone sarebbe stato colpito dal proiettile dopo aver pestato per errore il piede di uno dei giovani armati. I colpi d'arma da fuoco sono stati esplosi davanti a un noto chioschetto della zona di Mergellina. Il ricordo degli amici corre via social: «Era un bravo ragazzo che lavorava e sognava di aprire una pizzeria». La notte dello scorso 12 marzo la zona di Mergellina era stata teatro di un altro fatto di sangue, il ferimento di un giovane ritenuto legato alla camorra, colpito più volte mentre si trovava in auto. Molto gravi le ferite riportate: i killer l’hanno ferito gravemente all'addome e alla zona cervicale.