TRENTO. Allarme a Novara e nel circondario per l'incendio scoppiato nell'azienda chimica Kemi, che tratta solventi chimici, nell'area industriale di San Pietro Mosezzo, ai confini con il capoluogo novarese.
Il vento sta spostando la nube verso la Lombardia e il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha invitato tutti i cittadini a tenere le finestre chiuse e a non uscire di casa, "se non strettamente necessario".
Sul posto si sono recate anche le squadre dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) per i primi rilievi. Le esplosioni udite nei primi momenti dello scoppio sarebbero dovute a tombini saltati.
Nell'azienda chimica lavoravano una cinquantina di persone, quando è divampato l'incendio ce n'era una trentina, tutti sono riusciti a mettersi in salvo. "E' un macello, è scoppiato tutto il capannone, è tutto bruciato", dice una donna sul piazzale davanti alla fabbrica in un video diffuso da un consigliere comunale di Novara, Giuseppe Gagliardi (Forza Italia). Il piano di emergenza dell'azienda è stato subito attivato, si è appreso a San Pietro Mosezzo, e questo ha consentito di evacuare tutta la fabbrica."L'incendio - ha spiegato il sindaco Canelli - divampato questa mattina in un'azienda di San Pietro Mosezzo è ancora in corso, è sotto controllo da parte dei vigili del fuoco, ma ovviamente si è alzata una colonna di fumo che potrebbe creare rischi sotto il profilo ambientale e della salute. Sentite Arpa e Prefettura, si raccomanda alla cittadinanza, in attesa dei risultati delle analisi che dovranno essere fatte sull'impatto dell'evento, di tenere le finestre chiuse e, se non assolutamente necessario, di rimanere in casa".
"La raccomandazione vale a maggior ragione per le scuole e gli istituti scolastici della città: è importante che i bambini rimangano in classe con le finestre chiuse", conclude Canelli.