Messina Denaro, confermato l’ergastolo: «Fu lui il mandante delle stragi del ‘92»
Oggi, mercoledì 19 luglio, nel giorno del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio, è arrivato il verdetto dei giudici della corte d’assise d’appello di Caltannissetta. L’ex superlatitante è al 41bis nel carcere de L’Aquila
ARRESTO Preso dopo 30 anni di latitanza Matteo Messina Denaro
CALTANNISSETTA. La Corte d’Appello di Caltanissetta oggi, mercoledì 19 luglio, nel giorno del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio, hanno emesso la sentenza nel processo contro il boss di Cosa Nostra, considerato uno dei mandanti delle stragi che costarono la vita ai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone: Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo.
L’ultimo dei Corleonesi, che ha optato per la non comparizione durante il video-collegamento in udienza, era stato condannato in primo grado all’ergastolo. Stessa pena chiesta dall’accusa, rappresentata in aula dai procuratori generali Antonino Patti, Fabiola Furnari e Gaetano Bono. Il collegio di giudici di secondo grado, presieduto da Maria Carmela Giannazzo, ha accolto dunque la richiesta avanzata dai Pg.
L’ex superlatitante, ora al 41bis nel carcere de L’Aquila, ha inviato una lettera alla sua legale d’ufficio, Adriana Vella, per complimentarsi per l’arringa tenuta alla Corte d’assise d’appello di Caltanissetta che celebra il dibattimento. «Buona vita. Del poco che so mi è piaciuta la sua arringa», si legge nel telegramma del boss, come riporta Open. L’avvocata era subentrata al primo legale d’ufficio, nominato dopo la rinuncia del difensore di fiducia di Messina Denaro, Lorenza Guttadauro.