Il femminicidio di Giulia Cecchettin, arrestato in Germania Filippo Turetta
Il giovane ricercato per il femminicidio di Giulia Cecchettin, 22 anni, è stato fermato dalla polizia vicino a Lipsia, in autostrada: non ha opposto resistenza. Ieri il ritrovamento della salma in un dirupo fra il lago di Barcis e Piancavallo, in Friuli
IL DELITTO È stata accoltellata più volte, ha provato a difendersi
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LA SORELLA "È stato il vostro bravo ragazzo"
TRENTO. Filippo Turetta, ricercato per il femminicidio della sua ex Giulia Cecchettin, 22 anni, è stato arrestato in Germania. Lo ha comunicato l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori.
Il giovane fuggitivo è stato fermato vicino a Lipsia: secondo quanto si apprende, è stato bloccato sull'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bud Durremberg e quindi trasferito in un ufficio della polizia tedesca. Le autorità tedesche, a fronte di un mandato di cattura europeo, avranno al massimo sessanta giorni per procedere all'estradizione.
Quando è stato arrestato non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi. È quanto avrebbero comunicato le autorità tedesche a quelle italiane. L'auto di Turetta era ferma sulla corsia d'emergenza perché, secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento.
Gli ultimi avvistamenti lo avevano immortalato in Austria, a Lienz, dove era arrivato passando dall'alto Bellunese e dalla val Pusteria.
Filippo Turetta era a bordo della sua Grande Punto nera nelal corsia di emergenza, fermo, forse senza carburante: una pattuglia della polizia lo ha avvicinato, riconoscendolo, e lui si è lasciato arrestare.
Ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quota sarebbero emerse analizzando la cronologia del computer di Filippo Turetta. Dagli accertamenti effettuati sul pc, inoltre, vi sarebbe una ricerca su itinerari nel versante tirolese meridionale dell'Austria.
Ieri, in un dirupo fra il lago di Barcis e Piancavallo, in Friuli, è stata recuperata la salma della ragazza. Si trovava circa cinquanta metri a valle di una ripida stradina. Sul corpo di Giulia Cecchettin sono stati trovati i segni di diverse coltellate.
Secondo l'ultima ricostruzione, Filippo Turetta non ha lanciato o lasciato cadere il corpo di Giulia dalla strada nella zona di montagna ma lo ha portato in braccio giù lungo il dirupo e lo ha deposto sotto una grande roccia. Infine, lo ha coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi.
La giovane era già morta quando è stata lasciata nella scarpata della val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza.
Dei due ragazzi non si avevano più notizie da una settimana, dopo un incontro che avevano avuto vicino alla casa di lei. Solo un paio di giorni fa era emerso un video ripreso nella zona dell'incontro da telecamere di sorveglianza: dapprima una discussione, poi lui che picchia Giulia violentemente, lei che cerca di scapapre e lui che la colpisce ancora facendola cadere a terra, poi carica nell'auto il corpo della ragazza.
"Amore, mi manchi già tantissimo. Abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia", scrive stamane sul proprio profilo Facebook Gino Cecchettin, il papà di Giulia, trovata morta ieri nella zona di Barcis in Friuli. Poi una citazione "L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide".
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