Mutilato e abbandonato, morto il giovane bracciante indiano a Latina
Lunedì, vittima di un incidente sul lavoro in un'azienda agricola, Satnam Singh invece di essere soccorso, era stato abbandonato davanti alla sua abitazione con il braccio tranciato, poggiato sopra una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi. Indignazione e proteste nel mondo dei sindacati e della politica
CALABRIA Lavoravano in azienda agricola a 28 euro al giorno per 12 ore
LATINA. Non c'è l'ha fatta il trentunenne di origine indiana Satnam Singh che lunedì pomeriggio era rimasto coinvolto in un terribile incidente sul lavoro in un'azienda agricola di borgo Santa Maria, nella periferia di Latina, dove aveva perso il braccio in un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore, il quale gli aveva schiacciato anche gli arti inferiori.
L'uomo, invece di essere soccorso, era stato abbandonato davanti la sua abitazione con il braccio tranciato, poggiato sopra una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi.
Dopo esser stato trasportato d'urgenza in eliambulanza all'ospedale San Camillo, a Roma, dove era ricoverato in prognosi riservata in gravi condizioni, il trentunenne è spirato questa mattina nel nosocomio romano.
"Era in corso stamani a Borgo Hermada, nel cuore dell'Agro Pontino, la conferenza stampa di lancio della campagna nazionale della Flai Cgil 'Diritti in campo', che si svolgerà nei prossimi mesi partendo proprio da Latina lunedì 24, quando è arrivata la notizia drammatica della morte di Satnam Singh".
Lo si legge in una nota del sindacato. "Una notizia che fino all'ultimo speravamo non giungesse - dichiara Silvia Guaraldi, segretaria nazionale della Flai Cgil, presente alla conferenza stampa - una morte assurda, maturata in un contesto abominevole di sfruttamento e totale mancanza di umanità e rispetto per la vita. Innanzitutto ci stringiamo alla moglie ancora sotto shock per quanto avvenuto, e chiediamo sia fatta giustizia per questo orrore intollerabile.
Con ancor più convinzione partiremo con la campagne 'Diritti in Campo' con le nostre 'Brigate del Lavoro' pronte a presidiare il territorio e dare sostegno e voce ai tanti, troppi lavoratori e alle tante, troppe lavoratrici che si spezzano la schiena per portare il cibo sulle tavole degli italiani senza aver in cambio neppure il rispetto della loro dignità.
Nelle prossime ore definiremo una mobilitazione a sostegno della tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici dei campi affinché orrori come questi non si ripetano mai più.
Come Flai Cgil da oltre 15 anni siamo in prima linea nel contrasto del caporalato, spesso inascoltati, derisi o addirittura tacciati di catastrofismo. Continueremo la nostra lotta per la dignità del lavoro e contro lo sfruttamento affinché la piaga del caporalato venga debellata".
"Come Partito democratico siamo vicini alla moglie di Satnam Singh e a tutti i suoi cari, consapevoli che al dolore profondo della separazione si associa la drammatica consapevolezza della doppia violenza subita. La violenza delle condizioni in cui Singh era costretto a lavorare, non di certo idonee a tutelarlo dal rischio di incidenti.
La violenza atroce di chi ha preferito cercare di nascondere le proprie responsabilità al dare soccorso a questo giovane lavoratore, compromettendone inevitabilmente le possibilità di sopravvivenza. La morte di Singh, per la quale pretendiamo verità e giustizia, sarà per noi un ulteriore sprone, non solo a combattere con determinazione il cancro del caporalato, ma anche a pretendere un impegno collettivo senza tregua per contrastare l'agromafia della provincia di Latina", scrive in una nota Cecilia Guerra, responsabile lavoro nella segreteria del Pd.
"Ieri ho chiesto un'informativa urgente ai Ministri Calderone e Urso sullo stato del caporalato in Italia. L'ho chiesto dopo la barbarie di Cisterna di Latina. Un bracciante a cui un macchinario agricolo ha staccato un arto, gettato in strada da padrone e caporale. Oggi quel ragazzo di 31 anni è morto, dopo un ricovero al San Camillo di Roma troppo tardivo per salvarlo. Una notizia che non volevo sentire. Certo, dovranno essere perseguiti e puniti i responsabili di questo omicidio orribile.
Ma noi vogliamo che il governo decida, una volta per tutte, di ribaltare questo sistema di sfruttamento, violenza e disumanità. E lo si fa liberando i lavoratori dalla ricattabilità, smontando le catene degli appalti e dei subappalti, colpendo il caporalato in tutte le sue forme, garantendo salari giusti e consentendo alle persone straniere di vivere in modo regolare nel nostro Paese. Vorrei abbracciare la moglie di quell'uomo e tutti i suoi compagni. Non si può morire così", dichiara il vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera Marco Grimaldi
È inaccettabile che, in un contesto di emergenza, a Satnam Singh non sia stato garantito il soccorso immediato e adeguato, ma sia stato scaricato fuori dalla sua abitazione, privato della dignità che ogni essere umano merita", afferma la sottosegretaria al ministero dell'economia, Sandra Savino, che in una nota esprime "profondo dolore e sgomento per la tragica scomparsa" del giovane bracciante indiano, rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro nelle campagne di Latina.
"Il mio pensiero e il più sincero cordoglio vanno alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di grande sofferenza. La sua vicenda - aggiunge Savino - non è solo un dramma personale, ma un segnale allarmante delle condizioni in cui troppo spesso si trovano a operare i lavoratori agricoli nel nostro Paese".
"Va espressa, da parte di tutti, una ferma condanna verso qualsiasi forma di sfruttamento e di negligenza che porti a simili tragedie. È nostro dovere - conclude - garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti i lavoratori, senza eccezioni".
"La morte del bracciante agricolo indiano che ha subito un incidente gravissimo nelle campagne di Latina e che poi è stato abbandonato in gravissime condizioni desta grande dolore. È stato vittima di un vero atto di barbarie che deve essere perseguito in tutte le sedi. Oltre ad esprimere il mio cordoglio e quello del governo, manifesto anche il nostro impegno a fornire ogni più ampia assistenza alle autorità, così come stiamo facendo dalle prime ore per accertare i fatti e fare in modo che chi li ha commessi venga punito", dice la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, al question time.
"Episodi del genere devono indurre le istituzioni ad essere ancora più incisive nel contrasto al lavoro sommerso e nella promozione di una moderna cultura del lavoro, nell'ottica di garantire condizioni dignitose", rimarca.
[foto archivio Ansa]