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La festa abusiva sull'isolotto protetto a Palermo: 80 denunciati, il caso finisce in procura

Party organizzato da due fratelli gemelli, medici palermitani. Per tutti il reato contestato è aver preso parte allo svolgimento di un'attività pubblicitaria non autorizzata dall'ente gestore della riserva che è la Lipu. La numerosa comitiva ha raccontato di essere andata sull'isolotto per girare un video promozionale col consenso della proprietaria

PALERMO. Sono stati denunciati alla procura tutti gli 80 partecipanti al party organizzato da due fratelli gemelli medici palermitani, Vito e Antonio Triolo, a Isola delle Femmine, che è riserva naturale, sabato scorso. Per tutti il reato contestato è aver preso parte allo svolgimento di un'attività pubblicitaria non autorizzata dall'ente gestore della riserva che è la Lipu. La numerosa comitiva ha raccontato di essere andata sull'isolotto per girare un video promozionale col consenso della proprietaria.

Ai due fratelli è stata contestata anche l'organizzazione dell'evento senza autorizzazione dell'autorità pubblica.

È questo l'esito delle attività di indagine svolta dal reparto operativo aereonavale della guardia di finanza. Finisce dunque in procura la vicenda che ha tenuto banco in questi giorni sui media. La manifestazione è stata interrotta dopo che tanti bagnanti che si trovavano a mare e tanti residenti hanno chiamato le forze dell'ordine per segnalare quello che era sembrato a tutti un evento fuori dalle regole e a cui in tanti anni non si era mai assistito.

"Dal 1998 a ieri a nessuno era venuto in testa di prendere d'assalto l'isolotto. Un fatto davvero molto grave. Anche perché in questo periodo ci sono specie che nidificano nell'isola e dal primo marzo al 30 giugno le visite sono sospese come si trova scritto sull'isola dove c'è in più punti affisso il regolamento", dice Vincenzo Di Dio, direttore della riserva gestita dalla Lipu.

"Ho fatto un sopralluogo sull'isola. Un ero scempio - aggiunge Di Dio - Tante cicche di sigarette, bottigliette di vetro, di plastica e tanti bicchieri. Hanno accatastato della legna e volevano fare un falò. Un vero disastro. La riserva è fruibile, ma attraverso i percorsi e i sentieri. In tanti arrivano sull'isolotto e lasciano questa zona di riserva meglio di come la trovano non certo in questo modo".

Gli investigatori stanno verificando in che parte della riserva siano sbarcati gli invitati alla festa. Se nella zona di tutela assoluta o in quella dove vengono organizzate le visite.

L'isolotto visibile dall'autostrada per l'aeroporto Falcone Borsellino, ha da sempre accesso la curiosità della gente sulla sua storia.

Il suo nome sembra derivare da "Insula Fimi", isola di Eufemio, dal nome del governatore bizantino della Sicilia. Lì è stata istituita la riserva, nel 1997 dalla Regione Siciliana ed è gestita dalla Lipu dal 1998.

"L'isola è un punto strategico durante le migrazioni: su di essa si fermano infatti, per riprendere le forze prima di ripartire, specie come il cormorano, l'airone cenerino, il martin pescatore e la garzetta o numerosissimi piccoli passeriformi, alcuni dei quali anche nidificanti, come il codirosso spazzacamino, la cappellaccia e la cutrettola, oltre ai rapaci delle aree circostanti quali la poiana ed il falco pellegrino. - affermano alla Lipu - Oltre alle diverse specie di uccelli, sono poi presenti la lucertola campestre, il biacco, il coniglio selvatico, numerose coloratissime farfalle come l'icaro e la zigena insieme a diversi coleotteri".

Il luogo ha dato vita a varie leggende. Tra questa quella che vuole che sull'isolotto sorgesse in tempi remoti un penitenziario femminile. Ma gli archeologi non hanno trovato resti di carceri. Un'altra storia narra che il conte di Capaci s'invaghì di una donna del luogo e la fece imprigionare sull'isolotto di Isola delle femmine perché nessun altro uomo la toccasse. Ma lei non lo ricambiava e in una notte di maestrale, mentre il mare era in tempesta, si gettò tra gli scogli, morendo.

Di sicuro c'è, come affermano gli studiosi del luogo, che l'isolotto, di proprietà degli eredi di Rosolino Pilo, oltre ad essere una riserva integrale è riconosciuta dall'Unione europea come zona speciale di conservazione.

"Non era una festa, ma un video clip da realizzare sull'isolotto di isola delle Femmine commissionato dai fratelli gemelli entrambi medici, Vito e Antonio Triolo. Avevano l'autorizzazione da parte della proprietaria dell'isolotto la Marchesa Paola Pilo Bacci per realizzare il video per esaltare le bellezze dell'isola", afferma Maurizio Giglio, noto deejay palermitano conosciuto come "Mauriziotto" adesso in pensione che per anni è stato dipendente della guardia costiera e anche responsabile dell'ufficio marittimo di Isola delle Femmine.

"Non sono l'organizzatore dell'evento sull'isolotto. Ho solo accettato di fare da dj per il video clip. Ho letto l'autorizzazione da parte della proprietaria e mi è stato garantito che erano stati avvertiti sia la Capitaneria di Porto che l'ente gestore per la realizzazione del videoclip - aggiunge Maurizio Giglio - Come è finita si sa. Ma ribadisco che non c'era alcuna volontà di danneggiare l'isola ma realizzare un video sui quattro elementi fondamentali della natura per i filosofi greci, acqua, aria, terra e fuoco".

"Io sono stati un militare della capitaneria, non avrei mai partecipato ad una festa sull'isolotto. Sarebbe stato grave. La festa doveva essere fatta al Beach Club, dove poi siamo andati a Isola delle Femmine. Lì volevamo fare il party per il video, ma ci stavamo trasferendo quando sono intervenute le autorità, che ci hanno bloccato e fatto scendere in sicurezza", aggiunge Giglio. (ANSA).

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