La strada distrutta a Cogne, evacuati i turisti: il paese isolato un mese, stagione a rischio
Portate a valle 1.796 persone in due giorni, dopo i temporali e l'alluvione. La ministra Santanché propone di portare su i villeggianti con un servizio di elicotteri, un'idea sommersa da critiche dell'opposizione. Berruto (Pd): serve serietà di fronte a una situazione così grave sia in val d'Aosta sia in aree di montagna piemontesi
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AOSTA. È stata completata l'evacuazione dei turisti rimasti bloccati a Cogne dopo che la strada regionale 47 - unico collegamento con il fondo valle - è stata gravemente danneggiata dall'esondazione del torrente Grand Eyvia lo scorso fine settimana. In due giorni sono state trasportate al campo sportivo di Aymavilles 1.796 persone.
"Una grande operazione di protezione civile - commenta il sindaco Franco Allera - che ha vista impegnati 4-5 elicotteri".
I voli proseguiranno - al mattino e alla sera - per trasportare i residenti a Cogne che lavorano ad Aosta e il personale che assiste la popolazione.
La strada regionale di Cogne, unico collegamento tra la "perla" delle Alpi e il fondo valle, è stata distrutta dalla violenza dell'acqua e durante il ripristino resterà chiusa per almeno un mese.
L'annuncio del ministro per la protezione civile Nello Musumeci ha gettato lo scompiglio nella località turistica valdostana, colpita dall'alluvione dello scorso fine settimana: "Quell'arteria importante e strategica temo non possa essere messa in sesto e resa percorribile nello spazio di un mese", sono state le sue parole. I lavori per il ripristino della viabilità sono già iniziati: in almeno tre tratti la furia del torrente Grand Eyvia si è portata via la strada, lasciando voragini profonde fino a 20 metri. Gli escavatori stanno cercando di riportare il corso del torrente nel suo alveo originale. Poi si passerà al riempimento e alla realizzazione di una pista carrabile per i mezzi di cantiere. Ci vorranno settimane".
"I danni sono ingenti, il torrente ha provocato una serie di situazioni particolarmente critiche che nemmeno durante l'alluvione del 2000 erano state di tale entità" ha commentato il presidente della Regione, Renzo Testolin. La stagione turistica di un paese che vive di turismo è seriamente a rischio.
"Non possiamo permetterci una riapertura della strada tra un mese", taglia corto Andrea Celesia, albergatore ed ex assessore di Cogne, che aggiunge: "Speriamo in un'apertura molto più veloce, entro fine luglio. Altrimenti la stagione turistica è compromessa. Aprire a metà agosto vuol dire perdere il 90% dell'incasso".
"Siamo una località turistica, è ovvio che i danni per noi saranno enormi. Adesso stiamo cercando di capire come organizzarci", ha aggiunto Deborah Bionaz, assessore al turismo di Cogne.
La soluzione potrebbe arrivare dal cielo e a proporla è stata la ministra del turismo, Daniela Santanchè, durante una riunione con le autorità regionali e le categorie economiche.
"Trasporteremo i turisti a Cogne con l'elicottero. È un'idea che farà bene alla Valle d'Aosta e alla comunità di Cogne. Il progetto lo abbiamo chiamato Cogne mette le ali.
Piuttosto che mettere le persone in cassa integrazione, chiudere le strutture alberghiere, chiudere la comunità, lavoreremo per far arrivare i turisti ad Aosta, prelevarli con l'elicottero e portarli a Cogne.
Dovranno naturalmente fermarsi per un periodo congruo, almeno quattro giorni in albergo oppure 15 giorni in seconda casa".
Santanché ha anche annunciato uno stanziamento di 10 milioni di euro "per sostenere tutti gli albergatori, le strutture extra-alberghiere, i ristoratori che hanno avuto danni diretti dall'alluvione dei giorni scorsi".
"La situazione a Cogne, a Cervinia, nel Canavese è molto grave e dovrebbe essere affrontata con rispetto e serietà, non certo con proposte grottesche. Abbiamo chiesto in aula lo stato di emergenza, il ripristino dei servizi essenziali, come acquedotti e viabilità, oltre che risorse da far arrivare celermente ai comuni, alle aziende e alle famiglie.
Le parole della ministra Santanchè si commentano da sole, e sono un vero insulto a chi, pala alla mano, sta lavorando per risolvere la questa drammatica situazione e salvare la stagione turistica", commenta il deputato democratico, Mauro Berruto.
Replica in una nota anche la senatrice del M5S in commissione Turismo e attività produttive Sabrina Licheri: "La ministra Santanchè deve aver preso un colpo di sole se pensa di portare i turisti in elicottero a Cogne dopo le alluvioni dei giorni scorsi. La pazza idea avuta dalla Santanchè non ha capo né coda e dimostra di non avere alcuna soluzione seria per quanto accaduto a Cogne.
Cara ministra non servono elicotteri per trasportare turisti, ma investimenti per evitare i dissesti idrogeologici a cui assistiamo frequentemente. La fragilità de nostri territori mettono a rischio imprese e lavoratori del turismo. Servono intervenenti strutturali, solo così potremo salvare il lavoro e le aziende", conclude l'esponente M5S.
Mentre a Cogne la situazione sta tornando alla normalità (l'acquedotto è stato ripristinato), a Cervinia sono centinaia i volontari impegnati nel ripulire scantinati e garage dal fango.
"La situazione è critica, si lavora a pieno ritmo, fortunatamente le temperature si sono abbassate rallentando il flusso del torrente Marmore" spiega il vicesindaco di Valtournenche, Massimo Chatrian. I danni non sono ancora stati quantificati ma - sottolinea - "sono per milioni di euro".
Preoccupati gli albergatori. "Per agosto abbiamo avuto una pioggia di disdette. Il rischio è di avere una stagione sotto zero e in estate a Cogne le aziende fanno il 70% del fatturato annuo. Le priorità in questo momento? Ripristinare la viabilità e dare ristori alle imprese per farle respirare", ha detto Filippo Gérard, albergatore di Cogne ed ex presidente degli albergatori valdostani.
"Le aziende ricettive di Cogne - ha spiegato - ora sono tutte chiuse, è insostenibile tenerle aperte in questa situazione. Per noi è essenziale la strada, magari anche una viabilità provvisoria, per dare un segnale che non siamo isolati dal mondo. Così potremmo organizzare dei fuoristrada per portare in paese i nostri clienti. E poi bisogna portare avanti il discorso della cassa integrazione e dei ristori, è difficile ipotizzare di fare altri debiti dopo quello che abbiamo passato durante la pandemia".
L'alluvione ha colpito duro nella zona di Cogne e nella bassa Valle (Arnad, Montjovet, Hône, Donnas, Pont-Saint-Martin). In val d'Ayas ci sono stati problemi alle colture per la grandine e l'eccesso di pioggia che ha causato la tracimazione dei ruscelli, in molti casi privi di manutenzione a causa dello spopolamento dell'abbandono. Un tema caro alla Coldiretti valdostana: "È sempre più evidente come la presenza dell'uomo, in particolare nelle vallate, sia indispensabile per garantire la manutenzione del territorio. In questo senso la presenza delle aziende agricole va tutelata e difesa anche per il prezioso ruolo che gioca nella salvaguardia dai rischi idrogeologi".
La situazione non è migliore in Piemonte, dove sono segnalati danni ingenti per l'agricoltura in Canavese e nelle valli di Lanzo.
In questo caso sono state le forti grandinate a devastare i campi. "Palle di ghiaccio del peso di oltre un etto e mezzo" secondo Coldiretti. In pianura, soprattutto nella zona di Rivarolo, i problemi riguardano il mais, che già stenta a crescere per la mancanza di sole, e il grano, ormai vicino alla maturazione.
"A seguito delle recenti piogge intense che hanno causato colate di massi e fango, la comunità di Macugnaga si trova a fronteggiare una situazione di emergenza senza precedenti. La popolazione locale e le attività commerciali hanno subito danni significativi, con molte strutture turistiche che hanno visto un'ondata di cancellazioni a causa dell'instabilità del meteo" scrive Federalberghi Verbano-Cusio-Ossola chiedendo alla Regione Piemonte "un piano di sostegno per le imprese e le famiglie colpite".