«Non saremo la nuova Ungheria», corteo a Roma contro il ddl sicurezza
«Non abbasseremo testa a vostri manganelli e censura»
ROMA - Al coro "siamo tutti antifascisti", con le fiaccole accese tenute in aria, è partito in corteo il presidio organizzato dalla Rete no ddl sicurezza a Roma che arriverà a largo di Torre Argentina. Diversi anche gli studenti in una piazza blindata dalle forze dell'ordine, da Corso del Rinascimento, a Largo del Teatro Valle. "Non toccherete la nostra democrazia. Noi non abbasseremo la testa nonostante la vostra censura e i vostri manganelli", ripetono i manifestanti in corteo.
E ancora: "due anni con un governo fascista sono tanti, troppi. Non saremo la nuova Ungheria".
"Portiamo 100 mila Luci contro il buio del regime", lo slogan della Rete che ha organizzato una fiaccolata davanti a luoghi simbolo dei comuni italiani. Per la "giornata diffusa", contro il ddl Sicurezza, sono stati infatti organizzati presìdi in diverse città, tra cui Trento, Roma, Empoli, Bologna, Napoli, Reggio Emilia, Asti.
Cantando "Bella ciao", si è conclusa la fiaccolata a largo di Torre Argentina a Roma, organizzata dalla Rete no ddl sicurezza. In piazza anche cori per il 19enne morto lo scorso 24 novembre in scooter durante un inseguimento dei carabinieri a Milano."Ramy è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno", ripetono i manifestanti, dando poi appuntamento per la 'carovana' della Rete no ddl a Bruxelles il 4 e 5 febbraio, quando i rappresentanti del movimento si recheranno al Parlamento europeo per incontrare gli eurodeputati di Avs e le associazioni.
"Questa è una destra che mette sotto attacco il diritto di sciopero e con il disegno di legge Sicurezza vorrebbe impedire che chiunque abbia qualcosa da dire possa farlo". Lo ha detto il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, a Bologna per partecipare alla manifestazione "100mila luci contro il buio del regime" organizzata dalla rete nazionale contro il Ddl sicurezza.
"Quando si parla dei potenti dei corruttori, dei colletti bianchi, arrivano le leggi che indeboliscono la magistratura come quella sulla separazione delle carriere - rincara la dose Fratoianni - questa destra è molto garantista con i forti, con i ricchi, con i potenti e i privilegiati ed è invece spietata contro i più deboli, i più fragili, i lavoratori e le lavoratrici".
"Questa manifestazione a Bologna, come le altre che in questo momento stanno attraversando il Paese e la grande manifestazione nazionale di qualche settimana fa, porta il messaggio di un Paese che non si rassegna", precisa Fratoianni. "Non si rassegna all'idea che dissentire diventi un reato, che manifestare diventi impossibile e che l'unico strumento per gestire conflitti e bisogni di questo Paese sia l'implementazione dei dispositivi penali e punitivi, naturalmente sempre e solo nei confronti dei più deboli, dei lavoratori e delle lavoratrici, degli studenti, degli eco attivisti e - conclude - di chiunque abbia qualcosa da dire sul suo futuro".