Kiev dice sì a un mese di tregua immediata, si attende la risposta russa
Svolta sull'Ucraina ai colloqui di Gedda con la delegazione americana. Kiev ha accettato la proposta sul cessate il fuoco nella guerra con Mosca. L'accordo è stato messo nero su bianco in un comunicato congiunto, nel quale gli Usa si sono impegnati a riprendere immediatamente gli aiuti all'Ucraina e la condivisione dell'intelligence
TRENTO - Svolta sull'Ucraina ai colloqui di Gedda. Kiev ha accettato la proposta della delegazione americana di 30 giorni di cessate il fuoco nella guerra con Mosca. L'accordo è stato messo nero su bianco in un comunicato congiunto, nel quale gli Usa si sono impegnati a riprendere immediatamente gli aiuti all'Ucraina e la condivisione dell'intelligence.
"Ora la palla è nel campo della Russia", ha commentato il segretario di Stato Usa Rubio. "Speriamo che Putin sia d'accordo e di arrivare ad un cessate il fuoco totale", ha incalzato Trump, annunciando che parlerà con il presidente russo "in settimana". Mosca non esclude "contatti con i rappresentanti degli Stati Uniti nei prossimi giorni". La premier Meloni è "soddisfatta" per Gedda: "Ora la decisione spetta a Mosca".
IL PUNTO
Ucraina e Stati Uniti compiono una decisa accelerazione verso la pace, superando la rottura consumatasi tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nel loro ultimo faccia a faccia. Il vertice di Gedda tra le delegazioni dei due governi è andato meglio del previsto.
Con un comunicato congiunto, al termine di una maratona negoziale, che ha suggellato una possibile svolta dopo oltre tre anni di conflitto: Kiev ha accettato la proposta americana di una tregua di 30 giorni e Washington in cambio ha promesso che riprenderà subito a invitare aiuti militari e a condividere la sua intelligence. «Adesso gli Usa capiscono le nostre argomentazioni», ha esultato Zelensky, sentendo di essere uscito dall'angolo. Uno stato d'animo confermato dalle parole del presidente americano, che per la prima volta ha lanciato la palla nel campo di Putin: «Spero sia d'accordo con il piano» per la tregua, «parlerò con lui forse questa settimana», anche con l'auspicio di arrivare ad un «cessate il fuoco totale nei prossimi giorni».
Nel frattempo, partiranno nuovi contatti tra funzionari russi e americani, ma Trump ha già annunciato che inviterà nuovamente Zelensky alla Casa Bianca. La giornata a Gedda è stata lunga e intensa: il primo incontro tra americani e ucraini chiamato ad archiviare il disastro dello Studio Ovale, lo scorso 28 febbraio, che era costato a Kiev lo stop agli aiuti militari e all'intelligence.
Prima del summit di Gedda, Kiev aveva offerto un cessate il fuoco limitato, nei cieli e nel mare, come primo passo verso un accordo più ampio con la Russia, mentre gli Usa avevano chiesto agli ucraini concessioni territoriali a Mosca e la firma dell'intesa sui minerali con Washington. E proprio su tregua e terre rare si è concentrata la prima sessione dei colloqui, che è durata tre ore.
Al termine della mattinata Waltz e Rubio, intercettati dai media nella hall dell'hotel, hanno riferito che la discussione stava «facendo progressi». «Tutto procede normalmente, molte questioni sono state affrontate», ha fatto filtrare un funzionario ucraino. Nel pomeriggio la ripresa dei colloqui, durati complessivamente oltre nove ore.
Il lungo negoziato ha prodotto risultati molto concreti. Nella nota congiunta, le due parti hanno annunciato che «l'Ucraina ha espresso la disponibilità ad accettare la proposta degli Stati Uniti di un cessate il fuoco immediato e provvisorio di 30 giorni, che può essere esteso di comune accordo tra le parti e che è soggetto all'accettazione e all'attuazione simultanea da parte della Federazione Russa». Washington, inoltre, riprenderà «l'assistenza alla sicurezza per l'Ucraina e rimuoverà la pausa sulla condivisione di intelligence». Trump ha poi incassato l'ok degli ucraini a «concludere il prima possibile un accordo completo per lo sviluppo delle risorse minerarie critiche», anche per «compensare il costo dell'assistenza americana». Kiev è riuscita a fare inserire nel comunicato che «i partner europei saranno coinvolti nel processo di pace».
E proprio i leader europei hanno «accolto con favore le notizie giunte da Gedda». In questa fase saranno ancora gli Stati Uniti a interloquire con Mosca. «La palla ora è in mano ai russi», ha detto chiaramente Rubio e si stanno programmando nuovi contatti diretti a livello di funzionari, come confermato da Mosca.