La crisi alimenta il mercato dei tradimenti

di Patrizia Todesco

Siamo in piena crisi. Non c’è giorno che qualcuno non ce lo ricordi. Anche chi ha un lavoro sicuro (fino a prova contraria, ovviamente) si sente di dover tirar la cinghia. Ecco perché la notizia recentemente diffusa dal Financial Times riguarda tutti e deve far alzare le antenne a mogli, compagne, fidanzate o aspiranti tali. La crisi sembra essere un attentato alla fedeltà e alimentare il mercato dei tradimenti.
In pratica quando il lavoro va male, sembra ci sia più tempo per le amanti. Una giornalista londinese, dopo essersi iscritta a un sito per adulteri, è stata contattata da 247 uomini in un mese. «Tra loro - scrive - molti ex manager, ex banchieri, avvocati, imprenditori...». Molti di loro, spiega la reporter, «raccontavano la stessa storia: sono un banchiere di successo, ora che ho più tempo libero cerco sesso, amore, romanticismo ecc.». Sembra che «più il mercato del lavoro si raffredda, più diventa caldo quello dell' adulterio». Un fenomeno diventato «la più bollente attività della città durante la crisi». Gli esperti confermano che in periodi di recessione la gente ha più bisogno di affetto. Affetto familiare, sicure mura domestiche, verrebbe da pensare. Assolutamente no. Se in borsa non si può puntare perché troppo rischioso, si gioca d’azzardo con i sentimenti. Il rischio, ovviamente, è che a fallire siano anche i rapporti.

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