Certe notti, tra errori di votazione e promesse precipitose
Certe notti... Il ministro Gelmini insulta tutti quelli che non vogliono la sua riforma e poi in Parlamento vota contro la sua stessa legge. La assolve il Giornale (26 novembre): “Ha votato così, per sbaglio ovviamente”. Ovviamente. Un ministro che va a fare l'esame di Stato a Reggio Calabria invece che nella sua Brescia, non può che sbagliarsi, ovviamente...
Certe notti... la premier dame Carla Bruni perde la sua vezzosità e il lifting si stira sul suo visino: “Quanto sono coglioni questi giornalisti”. Coglioni perché tre giornalisti della tv di Stato hanno osato fare domande scomode al suo presidentissimo Nicolas
Certe notti... il ministero di Angelino Alfano (prima il nome poi il cognome) si sveglia e manda gli ispettori a Palermo a vedere perché sono uscite notizie così scottanti dalla procura. Mafia? Macché, bisogna solo scoprire chi ha fatto uscire le notizie sui festini di Arcore...
Certe notti... ad Arcore il premier pensa, mica fa solo orge: “Ho realizzato tutti e cinque i punti del programma” (Ansa, 26 novembre). Ma anche no.
"Non si può restare soli, certe notti qui, che se ti accontenti godi, così così” (Ligabue 1997).
Certe notti... L'assessore milanese all'arredo urbano Maurizio Cadeo (fratello del presentatore Cesare) si sveglia, pensando che gli auguri natalizi multietnici nelle luminarie non vanno bene. Su bauscia, mettici solo “Bon Nadal sciur Brambila” a illuminare le strade invece che Merry Christmas o Joyeux Noel o Feliz Navidad, che così a Parigi e Londra ridono a crepapelle.
Certe notti... Alessandra Mussolini decide di presentarsi alla Camera con stivaloni di pelle e per baciare Nicola Cosentino avversario della sua avversaria, Mara Carfagna. Eh, i nemici dei miei nemici... Chiariamo, dice lei: “Non è stato un bacio a stampo, né con la lingua, è stato un bacio politico, è stata una cosa avulsa” (Il Tempo, 24 novembre). Sia chiaro, niente lingua. Un po' come Breznev con Honecker nel '79.
Certe notti... Il teorico del bunga bunga, Emilio Fede, invoca legnate su chi dissente: “La gente perbene dovrebbe menarli a questi studenti universitari” (Tg4, 24 novembre)
Ma certe notti... c'è chi decide di menare Fede: Giangermano Giuliani, proprietario dell'Amaro gli ha dato tre cazzotti, a mezzanotte al ristorante. Senza motivo sostiene il direttore berlusconiano.
Certe notti... il premier, tra un tempo e l'altro di Auxerre-Milan alza il telefono e attacca Ballarò: “Mistificatori!”, urla, solo perché hanno osato fare vedere il Cavaliere che a Napoli a fine ottobre promette che in tre giorni l'odore scomparirà completamente. (vedi qui ) Certe notti... si può sempre spargere Chanel sui sacchi neri e puzzolenti...
Certe notti... si pensa a Fabrizio Indaco, figlio della compagna di Mauro Bondi, e dell'ex marito della sua compagna, Emanuela Repetti, deputata Pdl. Entrambi sono finiti a lavorare al ministero dei Beni culturali, dipartimento cinema. Il primo non riesce nemmeno a rispondere a una semplice domanda dei giornalisti: “Lei è il figlio di Emanuela Repetti?” Meglio evitare, la risposta potrebbe essere compromettente. Straordinario è il ministro Sandro Bondi: «Sono intervenuto per risolvere due casi umani, la tragedia di un uomo senza lavoro... Desidererei rispetto, si tratta di una vicenda molto dolorosa, ma anche del tutto personale e privata». Nemmeno Filippo Facci su Libero (24 novembre) ha retto l'urto e ha avuto un movimento esofageo: “A carico nostro. Noi paghiamo le tasse per agevolare il divorzio di Emanuela Repetti”. Mai che certe notti uno si alzi e decida di aiutare un immigrato salito su una gru a reclamare un permesso di soggiorno o un lavoratore disoccupato, o una madre di famiglia senza più casa. Certe notti.
Certe notti... d'agosto Bondi, Carfagna e Galan preferiscono andare a Venezia a inventare un premio cinematografico per una bulgara, favorita del premier bulgaro e di quello italiano. Certe notti, il Lido sorride perché un aiutino pubblico non si nega a nessuno.
“E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così così”.
Personaggi e interpreti sono veri, il tutto è invece liberamente ispirato da Ligabue...