Conto alla rovescia: meno cinque

di Fabrizio Franchi

Meno cinque. Cinque giorni in cui sembra debba succedere di tutto, e invece è solo lo scivolare su un piano inclinato di un Paese che non sa più nemmeno salvare la propria storia, la propria memoria, la propria grandezza.
Nella giornata delle "grida", del clamore che si alza in vista di martedì prossimo, emerge più che altro con fragore la compravendita dei deputati. Comperati ovviamente da Silvio Berlusconi. Si va dai duecentomila euro per un mutuo da estinguere a 500 mila euro in consulenza spalmati su cinque anni per qualche figlio o amante. Insomma, non male. Basterà martedì avere un po' di faccia di tolla e dire "no" quando si passa sotto lo scranno della presidenza, alla Camera, sul voto di sfiducia. Del resto, già ci vuole una considerevole faccia di tolla per passare dall'Udc all'Idv, o da Forza Italia all'Idv pur di arrivare a fare il Parlamentare, figurarsi per dichiarare un voto.
Giovedì 9 dunque è la giornata in cui l'Idv di Antonio Di Pietro viene sfregiata.
1) Uno dei suoi, Domenico Scilipoti, se ne va con Calearo - quello tanto amato da Veltroni - e Bruno Cesaro a fondare il "Movimento di responsabilità nazionale". Peccato che in tre faranno tre cose diverse. Sembrano i fratelli minori della Banda Bassotti. (Ansa, ore 13,49)
Scilipoti dichiara, sulla sua uscita dall'Idv: "Questi chiamano stregoni quelli come me solo perché faccio l'agopuntura..." Oddio, non se ne era accorto prima? Berlusconi riuscirà a stare in sella grazie a un massaggio tantrico?
2) Un altro, Antonio Razzi, da Chieti, lo lascia e se ne va con "Noi Sud", formazione dichiaratamente berlusconiana (Ansa, ore 15).
3) E' il trionfo del paradosso dell'Idv, il partito più ferocemente antiberlusconiano, che permetterà al Cavaliere di alzare la bandiera sull'Ivo Jima di Montecitorio, lasciando macerie a destra e sinistra. E già incombe sul Di Pietro arrembante la minaccia di De Magistris, che con tono soave gli ha detto - sul Fatto quotidiano - che d'ora in poi vuole una cabina di regia per scegliere i prossimi candidati dell'Idv. Lui, che nemmeno voleva iscriversi all'Idv. Insomma, una bella lotta, in cui tutti fanno a gara a fare i puri e nemmeno Di Pietro può piu dirlo, essendo manifestamente incapace di scegliere uomini fedeli: De Gregorio, Porfidia, ora Razzi e Scilipoti. Del resto a Di Pietro piace così, anche nel gestire i soldi del partito: lui, la moglie, l'amica. E silenzio se qualcuno chiede spiegazioni.
4) In mezzo c'è stato anche Pierluigi Bersani che ipotizza il reato di corruzione per tutti questi che lasciano l'opposizione. Via, Bersani, che ci sia un problema etico in questo Paese, è chiaro. Ma pensare che mettiamo le manette a chi decide di cambiare partito sarebbe paradossale in un Paese dove nemmeno si riesce a fare un processo a Berlusconi.
5) Non pago, Antonio Di Pietro invoca l'intervento della Procura per il reato di corruzione. Si dimentica la Costituzione che prevede esplicitamente che i parlamentari non possono avere vincoli di mandato con il proprio partito e che i parlamentari non possono essere sottoposti a perquisizioni, intercettazioni, etc. Insomma, è la classica battuta inutile. Ma stasera si è spinto anche oltre. Siccome ha perso in questi anni un po' di parlamentari si è lanciato in un parallelo con Gesù: "Avrò perso 3-4 parlamentari in 10 anni di vita politica. Gesù Cristo che era un padreterno ogni 12 ne perdeva 1 per strada" (Ansa ore 19,37). Toh, guarda, anche Gesù deve fare i calcoli percentuali di sconfitte, come Di Pietro...

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