Le follie dei falsi garantisti come Gasparri
Ci mancava. Ormai la diga del buon senso è stata rotta e Maurizio Gasparri senza freno e senza cultura giuridica e politica la fa fuori dal vaso ogni giorno. Oggi ha detto che nei cortei degli studenti ci sono “potenziali assassini”.
Non contento di aver detto un’abnormità sotto il profilo costituzionale e politico, chiedendo gli arresti preventivi ieri, eccolo lanciato in un’altra gigantesca corbelleria.
Il punto è che il capo dei senatori del Pdl non è stupido, sta solo soffiando sul fuoco per averne un ritorno nel caso di qualche guaio nei prossimi giorni, in qualche manifestazione studentesca. E’ un ritorno di bottega sua, ma sotto il profilo istituzionale è un atto da criminali perché vuole dire accendere fuochi che un uomo delle istituzioni dovrebbe invece spegnere.
Ma pure sotto il profilo di legge quelle dette da Gasparri ieri sono delle enormità. Le ha spiegate bene Michele Ainis sulla Stampa di oggi, citando gli articoli 16, 17 e 27 della Costituzione. Non si possono fare arresti preventivi, non si può limitare il diritto al dissenso. Se qualcuno agirà in maniera violenta in piazza ci penserà la polizia e poi la magistratura a condannare. Non può certo la politica decidere chi può dissentire e chi no in piazza. Ci piaccia o meno quello che dicono i giovani contestatori.
Una democrazia liberale si distingue dagli altri regimi anche per questo. Ai governi democristiani d’antan mai sarebbe venuto in mente di chiudere in casa gli animatori delle proteste degli anni ’60 e ’70 e nemmeno quelli degli anni ’50, periodo in cui la Dc aveva ben altra forza numerica. Ma è qui che passa la differenza tra chi ha senso dello Stato e chi no. Tra chi si è formato nel fuoco della discussione democratica e chi nel fuoco dei labari, dei gagliardetti e degli eia eia alalà.
Alla Dc non sarebbe mai venuto in mente di nominare ministro dell’Interno un uomo come Roberto Maroni che quindici anni fa picchiò i poliziotti che perquisivano la sede della Lega a Milano perché inquisita per eversione. Alla Dc non sarebbe mai venuto in mente di fare sindaco di Roma un uomo protagonista degli scontri armati di piazza. Tant’è.
Oggi questo ci ritroviamo tra i piedi: gente dal doppiopesismo: cantori del garantismo per i politici corrotti e forcaioli per chi dissente. Si dimostra insomma che il loro garantismo è un po' peloso e viene usato quando fa comodo, per difendersi dai processi, non per difendere i diritti civili.
Per fortuna oltre agli articoli 16,17 e 27 della Costituzione c’è anche il 21 che garantisce il diritto di potere dire quello che si pensa.