Una notte di ordinaria speranza
Alla difesa dell'acqua, la cui importanza è dentro il nostro dna, mentre c'è chi non si arrende e crea con entusiasmo, e chi se ne va dalla val di Fiemme a servire in tavola a Berlino
Una notte come tante, venerdì 11, sono tornata dal lavoro. Tutto tace.
Eppure è stata una serata importante per molte persone, che a loro modo vogliono fare qualcosa di buono per l'Italia.
Francesca è stata impegnata tutta la sera a Trento, con
E' però un ottimo segno sapere che tanta gente ha partecipato stasera, alla sede della Sat, al dibattito sull'acqua bene comune, fra cultura montana e pratiche di difesa del territorio. Le nostre vallate sono state plasmate dall'acqua (va bene, ghiaccio), e la presenza di torrenti, fiumi, nevai, cascate, è dentro nel nostro dna, qualcosa a cui non potremmo mai rinunciare. Se per molti abitanti delle grandi città è ormai prassi consolidata comperare le bottiglie dell'acqua minerale, per noi è ancora, per fortuna, un gesto estraneo e vagamente surreale. Per questo, credo, dobbiamo essere riconoscenti del fatto che viviamo in un posto tanto bello e usare le nostre energie per dare una mano. Un'ultima nota: sul sito www.acquabenecomune.org c'è una bella frase, da ricordare: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci"... è di Gandhi.
Mi sposto a Bologna. Stasera è stata la prima all'Arena del sole di uno spettacolo teatrale la cui regia è di Giulio, un vecchio amico, uno che conosco da una vita e che ha saputo veramente fare di tutto. Ci siamo laureati insieme a Bologna in scienze naturali e, nonostante non abbia mai trovato la strada facile, non si è mai perso d'animo. E' una persona sempre di buon umore, pronta a dare una mano, che trasforma le avversità in risorse. Non ho potuto assistere alla messa in scena (stavo lavorando) ma sono sicura che è stato un momento intenso ed emozionante. Cosa c'entrano le scienze naturali con il teatro? La creatività dell'Italia passa anche da questo, dal sapere imparare e inventare e mettersi in gioco. Lui l'ha fatto, e lo continua a fare, e adesso attorno a lui ci sono moltissimi ragazzi giovani e giovanissimi (ha messo in piedi diverse compagnie teatrali) che preferiscono lavorare insieme e creare qualcosa di buono anziché starsene atonici abulici e indifferenti davanti a videogames e serie tivù. Ultima nota: mentre
Infine un'ultima nota di colore. A Berlino, in un prestigioso ristorante italiano, stasera ha servito cena un ragazzo della Val di Fiemme, di Predazzo credo. Ha studiato lettere a Trento, si è laureato con ottimi voti, e adesso fa il cameriere in Germania. Forse impara il tedesco, forse ha voglia di capire come funziona il mondo, forse vuole divertirsi e sentire la forza della speranza, che qui in Italia ormai è polvere secca. Di sicuro, sarebbe buona cosa che questo ragazzo prima o poi torni e faccia la sua parte, qui, dove c'è sempre più bisogno di energie e trasparenza.