Ora spezziamo di nuovo il catenaccio inglese
L’Inghilterra, dopo averlo fatto inutilmente contro l’Italia domenica nei quarti di finale di Euro2012, torna a fare catenaccio. Questa volta non si tratta di non far passare Balotelli o Cassano, bensì l’introduzione della Tobin Tax proposta dall’omonimo premio Nobel per tassare con una percentuale molto bassa (1% massimo) tutte le transazioni sui mercati valutari con due finalità: stabilizzare i mercati, penalizzando le speculazioni valutarie a breve termine e contemporaneamente per procurare entrate da destinare alla comunità europea e internazionale. Il quartetto (Italia-Germania-Spagna-Francia) nel vertice di Roma di qualche giorno fa si è detto d’accordo ad introdurla. Ovviamente la Gran Bretagna, che vede il 10% del Pil arrivare dall’attività finanziaria e borsistica che gira attorno alla City, è contraria. Eppure una micro-tassa di tipo europeo consentirebbe di avere risorse (si parla di miliardi di euro annui) per salvare banche o Paesi senza dover ricorrere a sempre nuovi fondi di emergenza.
Il catenaccio inglese contro le iniziative della zona Euro, va detto, è coerente. Sebbene anche Cameron parli di disastro nel caso del crollo dell’Eurozona, di aiuti non si vede l’ombra. L’Inghilterra, a differenza di Paesi come Cina, Brasile, India e Russia, che dalla Ue non ricevono finanziamenti per infrastrutture, ricerca e così via - come capita invece alla Gran Bretagna - ha rifiutato di aderire al fondo salva-Europa da 456 miliardi di dollari del Fmi. Anche sulle politiche comuni di bilancio (Fiscal Compact) proposte dalla Germania, su 27 Paesi Ue chi ha detto di no? L’Inghilterra, of course, in compagnia della Repubbica Ceca. Di recente poi Cameron si è lasciato andare anche a una battuta volta ad attirare le aziende ipertassate dalla Francia, il che ha fatto arrabbiare molto il governo Hollande che ha parlato di scarso senso di solidarietà europea.
Insomma, la politica della «Splendid Isolation» all’insegna del più classico utilitarismo inglese continua: ma se non venisse sconfitta neppure nel caso della Tobin Tax, forse sarebbe il caso di chiedere all’Inghilterra di uscire dalla Ue e diventare un nuovo membro degli Usa?