Dipendente pubblico sarà Lei!

di Andrea Tomasi

Servizio pubblico non è solo il nome della trasmissione di Michele Santoro. Pubblico non è solo il nome del giornale di Luca Telese. E soprattutto - per chi avesse dei dubbi - pubblico non è solo disservizio, mancanza di cortesia, una voce stridula al telefono che - quando commetti l'errore di chiamare qualche ufficio il venerdì pomeriggio - ti urla nelle orecchie: "Qui è finita la settimana. Quando arriva il venerdì, a mezzogiorno, sono tutti a casa".

 
Pubblico non è solo l'ufficio postale dove un'impegata risponde bofonchiando alle tue domande e che, quando le chiedi se cortesemente può passarti la cucitrice, ti LANCIA l'oggetto metallico da sotto il vetro. 
 
Pubblico è servizio al cittadino, con la voglia di darlo quel servizio. Di questo spirito (grazie al cielo i dipendenti pubblici con la voglia di fare il proprio mestiere esistono!) ho avuto dimostrazione qualche settimana fa, in occasione della prima prova di selezione per il concorsone degli insegnanti.
 
Candidati nervosi, in fila, mentre aspettano di entrare nelle aule. Gli addetti alla gestione della selezione sorridenti ma non sciatti (nessuno sembrava sottovalutare l'importanza del momento). E una dirigente provinciale - Laura Pedron, responsabile per il reclutamento del personale della scuole - che accoglie i poveri cronisti rispondendo alle domande (alle richieste di chiarimento, vista la complessità della "questione concorsone"). Nessuna captatio benevoletiae da parte sua (peraltro... a che le servirebbe la benevolenza dei giornalisti?) e nessuna inutile ruvidità. Insomma, una volta tanto, puro servizio. Pubblico.
 
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