La signora Giannini e la signora Decarli
Auguri alla signora Giannini, che non è la supermamma della pubblicità anni ‘80 del Dixan (quella dei sei gemelli sbrodolanti). Parliamo di Stefania Giannini, ministro dell’istruzione del governo Renzi. Il premier ha annunciato di voler sistemare i muri delle scuole italiane. Ma non ci sono solo i muri. La ministra Giannini ha detto che si deve dare valore ai titoli di studio.
Dichiarazioni, le sue, che fanno andare in bestia tanti docenti. Ne sa qualcosa Flavia Decarli, 38 anni di Trento, pluridiplomata. «Da 10 anni sono insegnante (abilitata nel 2007, presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia) ma ancora precaria. Inserita a pieno titolo nelle graduatorie per titoli in Provincia di Venezia, ho lavorato in Veneto con contratti a tempo determinato dal 2007 al 2011. Nel 2011- non essendo possibile chiedere il trasferimento da Venezia a Trento in quanto docente precaria ed essendo chiuse le graduatorie provinciali per titoli in Trentino (in Italia erano invece tutte aperte!) - ho accettato le condizioni imposte dalla normativa trentina che prevedeva solo l’apertura delle graduatorie d’istituto (anche per i docenti già abilitati) con l’obbligo però di abbandonare la precedente posizione nelle graduatorie per titoli di altra provincia italiana (pena l’esclusione!)». Insomma via da Venezia, salto nel buio, pur di arrivare a Trento.
«La Provincia di Trento ha consentito ai docenti abilitati e già inclusi nelle graduatorie per titoli fuori provincia solo l’iscrizione in seconda fascia delle graduatorie d’istituto». Ma si parlava dell’imminente apertura delle graduatorie provinciali per titoli, prevista per il 2013. E così Decarli si è armata di pazienza e ha aspettato. «Ma proprio nel 2013 oltre alle nuove disposizioni nazionali (come ad esempio il Concorsone che ha determinato l’apertura di un’altra nuova graduatoria), la giunta modifica improvvisamente il sistema di reclutamento. Con la Legge Finanziaria 2013 si stabilisce che «le graduatorie provinciali per titoli hanno durata indeterminata e non sono più integrate e aggiornate, fatto salvo quanto disposto dai commi 2 quater e 2 quinquies». Il comma 2 quater dice che «è istituita un’ulteriore fascia, nella quale sono inseriti, a richiesta, gli aspiranti docenti che, negli anni accademici dal 2009-2010 al 2013-14, hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento dopo aver frequentato: a) i corsi biennali abilitanti di secondo livello a indirizzo didattico (Cobaslid).
La modifica al regolamento dimentica una minoranza di docenti abilitati prima del 2009. Quindi si tratta di una condanna all’eterno purgatorio (nelle graduatorie di seconda fascia d’Istituto c’erano insegnanti abilitati Cobaslid già dal 2007 ma iscritti momentaneamente in seconda fascia d’Istituto dal 2011, in attesa dell’apertura delle graduatorie per titoli).
Quindi? «Quindi - dice Decarli - è negata la sicurezza giuridica. Si nega di fatto il diritto di mobilità sul lavoro a parità di formazione, esperienza e titoli, nel territorio statale. La decisione del legislatore trentino appare del tutto arbitraria. Insensata».
E quindi? «Non avendo altre alternative, nel mese di giugno 2013 ho presentato ricorso al Tar. Nella sentenza di febbraio il giudice afferma che il sistema di reclutamento dei docenti è cambiato rispetto agli anni delle Siss e CobaslId. Ora c’è il concorsone e quindi «il ricorso è infondato e va respinto».
«L’apertura delle Graduatorie Provinciali per titoli in Trentino era stata prevista nel 2013 ma non si è mai verificata, causando la mia (e non solo mia) esclusione definitiva dalle graduatorie per titoli in Veneto, in Trentino e in qualsiasi altra provincia».
E adesso?... «Sono ancora in attesa di conoscere l’esito delle procedure d’infrazione avviate dalla Corte di Giustizia Europea in merito alla chiusura arbitraria delle graduatorie per titoli in Italia, quindi naturalmente anche in Trentino. L’udienza è fissata per il 27 marzo. L’esito dovrebbe aiutarmi a scegliere come procedere: Consiglio di Stato o Giudice del lavoro. Auguri alla signora Giannini e alla signora Decarli.