Folgaria

Giancarla Plotegher, i colori si spengono a 49 anni: folla commossa ai funerali

"Era una persona eccezionale, dolcissima, i suoi occhi parlavano", ha ricordato con voce rotta dall'emozione Massimiliano Larcher, presidente del Consiglio comunale di Folgaria, mentre anche il sindaco Michael Rech ha espresso il suo cordoglio

FOLGARIA. Una grande folla ha partecipato mercoledì 16 aprile al funerale a Mezzomonte di Folgaria di Giancarla Plotegher, la donna scomparsa a soli 49 anni dopo una battaglia contro un male incurabile. La piccola chiesa del paese montano non è riuscita a contenere tutti coloro che hanno voluto rendere omaggio all'artista dal sorriso luminoso, amata dall'intera comunità folgaretana.


"Era una persona eccezionale, dolcissima, i suoi occhi parlavano", ha ricordato con voce rotta dall'emozione Massimiliano Larcher, presidente del Consiglio comunale di Folgaria, mentre anche il sindaco Michael Rech ha espresso il suo cordoglio. Presenti alla cerimonia il papà Dino, la mamma Laura, la sorella Cristina, a cui era profondamente legata, e il marito Tommaso, che piange "una donna indimenticabile per bontà e per quel suo carattere sempre allegro".


Giancarla amava Mezzomonte con passione straordinaria, partecipando attivamente alla vita della chiesa e al volontariato locale. "Questa terra sa cambiare colori ad ogni stagione ed ha colori unici che si trovano solo nella valle del Rosspach", amava ripetere. Una sensibilità artistica che ha sempre trasferito nelle sue tele, come ricordava Fernando Larcher nel libro storico su Mezzomonte: "Il suo amore per l'arte è coinvolgente, ed ha un significato forte e profondo".

Le sue opere, esposte in numerose mostre, colpivano "per la sicurezza del tratto, la delicatezza e la combinazione armonica dei colori", come aveva scritto il quotidiano l'Adige. Giancarla rappresentava la vita stessa, con la sua arte mai neutrale ma sempre ricca di sentimento. Dipingeva con il cuore, proprio come ha vissuto.


La valle del Rosspach, già colpita pochi giorni fa dalla scomparsa dello zio di Giancarla, Ezio, si è fermata in un dolore composto. "Anche il ruscello sente il dolore ed ha abbassato la sua voce", hanno sussurrato i presenti. Ma saranno i suoi quadri a parlare ancora per lei, sostenendo la nostalgia di chi l'ha amata e di un'intera comunità montana che oggi piange una delle sue figlie più luminose.