Nuove madri, nuovi padri, nuovi nonni

Dino Pedrotti

Mercoledì sera alle 20.30 in Sala Rossi, la Cassa Rurale di Pergine organizza una serata sul tema “Nuovi Padri, nuove Madri (e nuovi Nonni), per un nuovo mondo a misura di Bambino”. Un tema molto ampio, che spazia dalla famiglia a tutto il mondo! Che il Bambino debba essere considerato la migliore unità di misura, il “concreto punto di partenza per cambiare il mondo” lo affermano le Nazioni Unite (2002).


Che il mondo sia molto complicato e confuso, sempre più confuso, lo affermano ormai tutti i popoli del mondo. Sul blog della settimana scorsa ho provato a proporre una ricetta per far funzionare meglio il nostro cervello, confuso tra scelte verso l’ordine del passato (1), scelte verso i piaceri e la confusione del presente (2) oppure scelte orientate a un ordine futuro (3). Qualcuno mi ha detto che è difficile capire… Sono d’accordo che è difficile proporre come unità di misura non l’infinito di Dio, imposto dall’alto (1) e nemmeno l’Io di ciascuno di noi (2), ma il Bambino più debole (3). S tratta di una rivoluzione copernicana. Ma se facciamo un piccolo sforzo per capirla, poi tutto il mondo ci parrà più semplice.


Secondo san Paolo, “non c’è autorità se non da Dio. Chi si oppone all’autorità si oppone all’ordine stabilito da Dio”. E questo valeva anche per l’autorità dei padri. Secondo la Teologia morale di 50 anni fa, “i figli devono ai genitori riverenza e obbedienza fino alla maggiore età”. Erano tempi in cui la moglie “doveva provvedere al buon andamento della casa, sotto la dipendenza del marito”… Poi è arrivato don Milani a dirci che l’obbedienza non è più una virtù. Ed è arrivato il Sessantotto. E continua e aumenta il disordine…


Ma non si può più tornare indietro! Dobbiamo continuare la rivoluzione e capire che c’è una sola via d’uscita: per trovarla dobbiamo avere come guida il Bambino e come obiettivo un mondo migliore per le future generazioni. Nella famiglia tradizionale il padre “capofamiglia” aveva sempre ragione (1), oggi i padri sono deboli (2) e solo col dialogo in famiglia i padri devono riscoprire un ruolo di autorevolezza (3). Le madri debbono valorizzare il loro ruolo di “mediatrici” tra poteri forti e bambini senza-potere.


E i nonni, evidentemente, non sono più i patriarchi depositari della verità (1), ma non devono nemmeno essere deboli e viziare i bambini (2). Devono studiare anche loro e capire il loro nuovo ruolo (3): disponibili sì ma non invadenti, affettuosi, pazienti, attivi sì ma con una presenza discreta, non brontoloni…
I bambini, se potessero scegliere per il loro migliore futuro, che tipo di padri, di madri, di nonni vorrebbero avere?

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