Bambini in montagna, un'ottima palestra di vita
In questi giorni si parla non solo di conquiste di vette, ma anche dei complessi rapporti tra uomo e natura e di nostre responsabilità a salvaguardare l’ambiente, per il futuro dell’umanità e in particolare per i nostri figli. Purtroppo, in occasione del Festival della Montagna, ci sono pochi spazi dedicati ai bambini in montagna. In realtà la montagna, rispetto ad altri ambienti (mare, pianura, collina), offre un ambiente educativo eccezionale. Oltre ad offrirci paesaggi e scoperte naturalistiche, propone vari livelli di difficoltà e ci impone di fare scelte intelligenti a ogni bivio.
Anzitutto camminare sui sentieri alpini rinforza i legami familiari: il bambino ha fiducia in chi lo guida e migliora la fiducia in se stesso. Si educa il bambino ad arrangiarsi, favorendone la crescita motoria e il coordinamento dei movimenti. In montagna ognuno di noi può vivere esperienze reali, mentre noi, e purtroppo i nostri figli, siamo sempre più attratti dal mondo virtuale, fatto di fragili ed effimere apparenze. Si affronta la montagna troppo spesso per “conquistarla” o per sfruttarla o per farne un Disneyland o un luogo di festini…
La prevenzione primaria del bullismo, della droga, dei frequenti disordini della personalità si attua in famiglia, in particolare nei primi anni di vita. Il gioco all’aria aperta e le avventure nell’ambiente naturale daranno basi solide alla personalità del ragazzo. Crescendo passerà dal gioco alla sfida, allo sforzo, allo studio serio su come affrontare rischi, con piena coscienza e pieno dominio di sé. Lo matureranno le esperienze di gruppo, anche con adulti esperti. In montagna imparerà il senso della comunità, il rispetto dell’altro, l'essere uomo. “Attraverso la curiosità e la scoperta si può cogliere il gioco della montagna: una palestra sana per la creatività, la motivazione, l'autonomia e la responsabilità. Il piccolo è chiamato a mettersi in gioco e a sperimentarsi per giungere a una piena coscienza e dominio di sé. Le vette educano, concorrono allo sviluppo e alla formazione del singolo nella sua globalità" (M. Chiara Pavesi: “La montagna che educa”, Bollettino SAT 3-4/2013).
È sempre suggestiva la metafora della vita come un percorso in salita su una montagna: anche nella sua vita il bambino dovrà avere un chiaro obiettivo finale e saper fare scelte ponderate ad ogni bivio, con idee precise sulla prevenzione e sulla sicurezza, alla ricerca del vero, del bello, del buono. Nello zaino di ogni bambino dovrebbero esserci anche queste idee.