A scuola con gli AUTOREGGENTI
Hanno verificato la disponibilità dei vari dirigenti scolastici o, meglio, di quelli delle zone più a rischio. Nel pacchetto di riorganizzazione della scuola trentina, i vertici della Provincia autonoma di Trento hanno deciso di inserire la misura temporanea della REGGENZA per cinque scuole. Non si tratta di accorpamenti di scuole (questa la promessa fatta in Piazza Dante, sede della giunta) ma di una misura emergenziale (almeno per ora e comunque per la maggior parte delle scuole in questione). Si regge finché si può.
Come dire: il periodo è quel che è, tiriamo la cinghia.
Le scuole che perdono il preside in esclusiva sono l’istituto comprensivo di Brentonico affidato in reggenza al preside delle scuole di Mori, Paolo Chincarini; poi c’è Dro, le cui scuole sono affidate alla preside Laura De Donno della vicina Valle dei Laghi; perde il preside anche l’Istituto tecnico Martini di Mezzolombardo, che passa sotto la direzione di Tiziana Rossi del Liceo Russel di Cles. L’istituto comprensivo della Valle di Ledro verrà gestito da Valentina Zanolla, preside dell’istituto comprensivo Riva 2; Stefano Chesini, già dirigente delle scuole dell’Altopiano della Paganella, dovrà guidare anche l’istituto comprensivo di Lavis.
E la preside Rossi (nessuna parentela con il governatore Ugo) con pragmatismo partenopeo (la professoressa è originaria di Napoli, insegnante di greco e latino nel prestigioso liceo classico Garibaldi) fa onore alla sua scuola di provenienza e come il Giuseppe più famoso (dopo San Giuseppe), si limita a dire «Obbedisco».
Non lo fa da sola e non è certo un atto di eroismo, il suo. Tuttavia è interessante la scelta dei vocaboli: «Nel resto d’Italia - dice ricordandoci che ci piace vincere facile - ci sono scuole che contano duemila studenti. La gestione di due scuole contemporaneamente si può fare. Non è facile ma si può fare. Tutto è fattibile. Non dico che sarà facile, ma le sfide si affrontano. Io sono abituata così».
Presidi autorteggenti che si comportano un po' come Garibaldi. «Obbedisco e vi spiego perché».
E tutto accade in un momento non facile (ma ce ne sono mai stati?) per il mondo dell'istruzione. Nessun atto da kamikaze. C'è da dire che non ci sarà la spedizione dei MILLE, salvo che per spedizione dei MILLE non si intenda la protesta degli insegnanti tagliati fuori dall'infornata di assunzioni, salvo che per spedizione dei MILLE non si intenda la continua protesta per i supervitalizi garantiti ai consiglieri provinciali/regionali. SOLDI. Ma questa è un'altra storia. O forse no.