Che cos’è la giustizia climatica?
Che cos’è la giustizia climatica?
Qual è la quantità di gas serra che può ancora essere emessa in atmosfera, da qui al 2100, che consenta di mantenere, rispetto all’era pre-industriale, l’aumento di temperatura sotto i 2 gradi centigradi tenendo presente anche criteri di giustizia climatica?
Nel 5° rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (AR5-IPCC) sono state tracciate quattro differenti evoluzioni (dal 2000 al 2100) della concentrazione atmosferica della anidride carbonica in gigatonnellate (Gt) per anno (RCPs – Representative Concentration Pathways). Si veda la figura 1, e in particolare il grafico a sinistra.
La linea nera continua nel grafico 1 sotto a sinistra tratteggia l’andamento reale delle emissioni annue tra 2000 e 2014 (da 40 a circa 45 Gt/anno di CO2 equivalente).
La linea che consente di mantenere l’aumento di temperatura sotto i 2 gradi centigradi é quella denominata RCP2.6 visibile nel grafico 1 nella parte in basso a destra, color azzurro chiaro (430-480 ppm di CO2 equivalente).
FIGURA 1 – Scenario di una possibile giustizia climatica
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Il budget rimanente di gas serra al 2100 è definito dall’area che questa curva tratteggia che é la parte gialla della figura 1, grafico a destra.
Si tratta invece di circa 1.800 Gt di CO2 equivalenti complessivi sino al 2100.
In quell’anno le emissioni dovrebbero stabilizzarsi ad un livello di circa 5 Gt di CO2/anno a livello globale.
In una proiezione più ravvicinata, si tratta di circa 1.390 Gt di CO2 equivalenti complessivi sino al 2050.
Nel 2050 tale proiezione dovrebbe fermarsi ad un livello di circa 15 Gt di CO2/anno a livello globale.
Si possono utilizzare molti parametri per definire una equa distribuzione della rimanente parte di gas serra emittibili. Uno di questi è l’indice di emissione per persona e quindi tenere conto delle emissioni storiche pro-capita.
FIGURA 2 – Distribuzione storica delle emissioni serra dal 1970 al 2010
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FIGURA 3 – Distribuzione delle future emissioni serra con criteri di giustizia storica e basato sui consumi pro-capite.
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OA = Altri paesi africani - OLAC = America Latina e Caraibi
I gruppo dei proponenti (Armenia, Bolivia, El Salvador e Etiopia) intende inserire questo concetto nel testo uscito sabato scorso (5.11) e ora all’esame dei ministri qui alla COP21 di Parigi. Per il momento é tra parentesi nell’articolo 3, comma 1(e) (MITIGAZIONE). Venerdì prossimo 11.12 (forse però la COP di prolungherà di qualche giorno) sapremo se sarà stato accettato o meno dalle Parti e con quali sfumature.