Il potere calorifico dei combustibili legnosi è uguale
Il potere calorifico dei combustibili legnosi è uguale
Quale dei seguenti combustibili legnosi, secondo voi, ha il maggiore potere calorifico?
Legna da ardere di faggio, legna da ardere di abete rosso, pellet di faggio, pellet di abete, le briquettes di abete rosso, o il cippato misto di pino nero, carpino e maggiociondolo?
Essi sono uguali! Sì, il loro potere calorifico è identico e vi spiego il perché.
- Il potere calorifico si riferisce sempre e solo al peso. Pesa di più un chilo di legno di abete rosso, di faggio o di pioppo? Spero converrete con me che un chilo è sempre un chilo. Non importa se è abete, faggio o pioppo.
- Il potere calorifico inoltre deve essere sempre riferito al medesimo contenuto idrico del combustibile legnoso (M = moisture in inglese). A parità di peso (un chilo) e di contenuto idrico (M) i diversi legni e quindi combustibili legnosi (legna, cippato, pellet e briquettes) hanno lo stesso, il medesimo, potere calorifico.
- Se guardiamo poi alla composizione chimica del legno di diverse specie legnose, vedremo che esse hanno, più o meno, la stessa composizione percentuale di cellulosa, emicellulosa e lignina. Stesso numero di atomi di carbonio, di ossigeno e altri atomi minori.
I processi chimici che il fuoco attiva a carico delle fibre legnose dei combustibili legnosi, in presenza di ossigeno, sono quindi pressoché identici perché essi hanno origine dalla stessa composizione chimica del legno. Nulla si crea!
C’è però una piccola variabile! Alcune specie legnose alle nostre latitudini contengono nelle fibre del loro legno la resina o altre sostanze simili, sebbene in percentuali non elevate, ma comunque differente tra le varie specie. Alcuni esempi: l’abete bianco (Abies alba), l’abete rosso (Picea excelsa), il larice (Larix decidua) e anche i pini (Pinus sspp.). Ora, le resine hanno un potere calorifico specifico superiore al legno che, in caso di combustione, contribuiscono ad aumentare quello dei pezzi di legno in cui si trova. Quindi, le resinose o conifere hanno, in genere, un potere calorifico che è superiore alle latifoglie (faggio, quercia, carpini e robinia). Non sono differenze notevoli, poco apprezzabili ai fini pratici, ma sono differenze se vogliamo essere precisi.
Quello che è radicato nell’immaginario comune è che un pezzo di legno di quercia o il faggio brucia meglio e si sostiene quindi che libera più calore del legno rispetto ad un pezzo delle medesime dimensioni di abete rosso o di larice. La cosa è vera, non si deve però confonderla con il diverso potere calorifico e la cosa si spiega così.
Quando riempio il braciere o la camera di combustione di un apparecchio (caldaia o stufa) riempio un volume. Tale volume è caricato di più in peso (kg) se ci metto il faggio o la quercia piuttosto che l’abete rosso o il pioppo. Questo perché le varie specie legnose hanno un peso specifico (peso in un dato volume) differente. Se ho più chilogrammi di legno in uno stesso volume quindi ho anche una produzione di calore maggiore. Alcune specie legnose, come noto, hanno un legno più denso, più concentrato. Alcune specie legnose «offrono» più sostanza legnosa per unità di volume.
In altre parole, un decimetro cubo (10x10x10 cm) di legno di faggio o di quercia pesa di più del medesimo volume del legno di abete rosso o di larice. Ma questo volume non è il riferimento per calcolare o determinare il potere calorifico. il volume è il riferimento per la densità energetica che è un’altra unità di misura. La densità energetica si definisce come l’energia contenuta in un combustibile per unità di volume (d3, o m3). Il potere calorifico invece, lo ribadisco, è l’energia per unità di peso (chilogrammo o tonnellata).
Che poi in un camino e in una stufa sia più piacevole, ha la fiamma migliore, sia meno scoppiettante bruciare legno di faggio, carpino o quercia, questo è anche vero. Ma questo aspetto estetico- comportamentale delle diverse specie legnose sottoposte alla combustione da fuoco non ha nulla a che fare con il potere calorifico del legno. Se bruciassimo specie legnose differenti in una moderna caldaia a fiamma rovesciata, del loro scoppiettio e dei loro questi diversi comportamenti non ci accorgeremmo minimamente. E tutti i legni sarebbero buoni per produrre buon calore rinnovabile.
Una domanda finale: ha più potere calorifico (kWh/kg) un sacco da 15 kg di pellet di abete rosso o un sacco da 15 kg di pellet di faggio entrambi con un contenuto idrico (M) del 10%?