Sessantenne trovata morta nella sua casa di Trento, il dolore dei vicini: “Andava seguita di più”
A Trento viveva sola con il suo cane, ma i vicini avevano dato vita a una vera e propria rete sociale, fatta di sostegno, assistenza, vicinanza
TRENTO. «Cercavamo di aiutarla e sostenerla ogni giorno, ma non è bastato. Forse Barbara avrebbe avuto bisogno di essere seguita con più attenzione». Lo sgomento e il dolore vanno di pari passo con l'amarezza, tra le inquiline e gli inquilini del condominio di via Perini 4 a Trento, dove mercoledì pomeriggio è stato trovato il corpo senza vita di Barbara Bianchi, sessantenne che da più di una decina d'anni per tante tra la persone che vivono nella trentina di appartamenti del complesso era più di una semplice vicina.
La donna seguiva infatti delle cure, che spesso la portavano a Milano. A Trento viveva sola con il suo cane, ma i vicini avevano dato vita a una vera e propria rete sociale, fatta di sostegno, assistenza, vicinanza.
L'allarme, mercoledì pomeriggio, è scattato poco prima delle 15, quando una incaricata dell'assistenza, che le faceva visita una volta a settimana, ha capito che qualcosa non andava.
Barbara Bianchi non apriva la porta né rispondeva al telefono dal mattino, alle 11, quando la donna aveva tentato per la prima volta di entrare in casa come ogni mercoledì. Quando anche alle 14.45 circa il copione si è ripetuto, la donna ha composto il 112.Gli operatori della centrale unica dell'emergenza hanno subito mobilitato i vigili del fuoco permanenti di Trento e il personale medico e sanitario, ma dopo essere riusciti a entrare in casa i soccorritori hanno trovato la donna già priva di vita. Era morta poche ore prima, all'alba di mercoledì.
«In questo complesso vivono tante persone sole e quello che è accaduto a Barbara potrebbe accadere anche ad altre e altri di noi. Con Barbara noi facevamo il possibile, ma forse un'assistenza che andasse oltre il giorno settimanale era opportuna, chi di dovere ci rifletta».