Impianti fotovoltaici e Fesr: dati mancanti, accesso negato e poca trasparenza

Impianti fotovoltaici e Fesr: dati mancanti, accesso negato e poca trasparenza

di Eliseo Antonini

Dal 2007 al 2013 la Provincia di Trento, tramite il Servizio Europa e attraverso i fondi del programma operativo P.O. FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), ha finanziato una lunga serie di progetti nel settore dell’energia e del risparmio energetico (Asse 1, denominato «Energia/Ambiente e Distretto Tecnologico). Tra questi sono stati finanziati numerosi impianti fotovoltaici, benché questi fossero ben sostenuti anche dalle tariffe incentivanti nazionali (Conti energia).

Il FESR pubblica sul proprio sito l’elenco dei beneficiari dei progetti e l’importo concesso. Ad oggi, 1 aprile 2016, l’elenco è aggiornato al 24 luglio 2015 e molti progetti sono ancora definiti «in corso» quindi non sono informazioni definitive.
I progetti finanziati per i pannelli fotovoltaici hanno queste caratteristiche:

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Alcune domande: come mai ad oggi (1 aprile 2016) il file dei beneficiari FESR 2007-2013 non è stato ancora aggiornato? Gli impianti fotovoltaici in corso sono stati effettivamente conclusi? E tra quelli che sono o decaduti, o a cui è stato rinunciato o che è stato revocato (si tratta di 1,9 milioni) su quali altri progetti sono stati investiti i denari disimpegnati?

Potenza fotovoltaica finanziata: accesso negato!

Inoltre nel file dei beneficiari ad oggi pubblicato (1 aprile 2016) solo 15 degli impianti fotovoltaici riportano anche la potenza di picco installata (kWp). Come mai non sono disponibili in forma completa queste informazioni di base?

Questo sarebbe un dato importante per capire che correlazione ci sia tra livello di finanziamento e potenza dell’impianto finanziato. Ho richiesto ad APIAE, Agenzia Provinciale Incentivi Attività Economiche, di conoscere la potenza degli impianti finanziati. Ci vuole una richiesta di accesso agli atti amministrativi. Che non mi è stata accordata. Chiedevo solo di conoscere il resto dei dati che in parte sono stati messi a disposizione. La risposta informale di APIAE è che «la difficoltà deriva dalla attuale indisponibilità degli stessi su supporti informatici elaborabili» (Dott. F. Marchi, E_mail del 23/06/2015). 

Rilevo quindi che in Provincia di Trento le domande per accedere ai bandi pubblici europei (2008 e successivi) che dispongono al vero di un apparato amministrativo (vedi tabella sotto) molto consistente e anche costoso, sono ancora fatte e mantenute su supporto cartaceo e non sono disponibili per possibili successive elaborazioni.

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È possibile fare «Amministrazione trasparente» su supporto cartaceo?

Quelle dei bandi pubblici con anche un discreto giro di affari sarebbero informazioni facilmente archiviabili nell’arco di 5-6 anni (tanto dura il FESR) in un file (e.g. Excel o Access) già al momento della valutazione delle domande e che servirebbero anche per aggiornare le statistiche provinciali sugli impianti e la produzione di energia rinnovabile. Per esempio non sappiamo che tipologia di pannelli sono stati montati, che tipologia di inverter e altre cose utili (caldaia a pellet o a cippato o a legna?) ad una corretta comprensione del programma di sviluppo regionale.

Ho chiesto alla Direzione Generare per gli affari regionali (DG REGIO) della Commissione Europea (Dr. Martin Bugelli) se corrisponde anche alla loro policy in fatto di TRASPARENCY che non sia possibile avere i resto dei dati mancanti delle potenza degli impianti fotovoltaico finanziati con soldi anche europei. La sua risposta, al vero dopo tanta attesa, è stata la seguente: «I servizi della Commissione non hanno nulla da rilevare in merito al soddisfacimento di tali obblighi da parte della provincia autonoma di Trento» (E_mail del 17/12/2015). Rimango molto perplesso e mi fa riflettere sulle molte sfumature del concetto di trasparenza.
Qualche elaborazione in attesa dei dati definitivi

Sui pochissimi dati che si possono avere leggendo il database messo ad oggi disposizione si può però estrarre un’altra informazione utile. Per impianti di potenza inferiore, il contributo concesso, per unita di potenza installata (kWp), tende ad essere inferiore e viceversa. In contraddizione – mi pare – con le famose leggi delle economie di scala.

Rapporto tra sostegno finanziario e kWp installato (€/kWp) per 15 impianti finanziati, quelli per cui si conoscono i dati.

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Se su questo piccolo campione si fa l’analisi di correlazione (Indice di correlazione Pearson tra due variabili, kWp e €/kWp) si ottiene un valore di 0,1891 che sta a significare, in pratica, nessuna correlazione. Ma i dati sono pochi e non rappresentativi della reale situazione. Per questo avevo chiesto di avere i dati completi per un’analisi esaustiva. Arriveranno mai questi dati?

Con quali criteri sono stati quindi assegnati questi contributi?

A tal proposito sarebbe stato anche interessante leggere le cosiddette «SITUAZIONI CONTROFATTUALI» che sono previste nelle schede per accedere al finanziamento del P.O. FESR. Tali situazioni controfattuali sono volte a determinare: «I sovraccosti di investimento sono calcolati rapportando l’investimento alla situazione controfattuale caratterizzata da un investimento paragonabile dal punto di vista tecnico (investimento di riferimento). Per investimento di riferimento s’intende un investimento che presenti la stessa capacità produttiva e che, dal punto di vista commerciale, sia un’alternativa credibile all’investimento in esame». Anche queste informazioni non mi sono state rese disponibili!

Si badi bene, in Trentino la produzione elettrica verde (idroelettrica) è superiore al consumo elettrico interno e quindi si può affermare che in Trentino le emissioni serra legate al consumo elettrico sono neutrali (PEAP 2013-2020, p. 23). Per quale ragione energetica quindi si è finanziato tanto il fotovoltaico quando le priorità sono altre?

Al solare termico infatti, benché le ambizioni provinciali siano assai consistenti, sono stati concessi appena 105.242 €. Qualcosa mi dice che anche qui NON vi sia correlazione tra la situazione energetica e l’uso dei finanziamenti pubblici.

La produzione PV (fotovoltaica), con tutti i denari spesi nel FESR Trentino, non intacca, non diversifica minimamente e concretamente l’assetto energetico elettrico del Trentino. Aggiungo che nel momento in cui la PAT ha emesso i bandi nel periodo 2008-2012, la situazione era chiara e intellegibile. In Trentino non c’era per nulla bisogno di sovvenzionare copiosamente altra energia elettrica, oltre, ed era noto anche ai più disaccorti, ai già presenti e generosi Conti Energia (GSE) a livello nazionale.

Altre informazioni sul P.O. FERS 2007-2013 in Trentino sono anche qui disponibili.

Un’altra interessante lettura è apparsa su «voce.info». È stato pubblicato (luglio 2014) un instant book dal titolo: «IL DISASTRO DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI» a firma di PEROTTI E TEOLDI.

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