L'indeciso al volante, pericolo costante

L'indeciso al volante, pericolo costante

di Lucio Gardin

Sono rimasto colpito (certo non quanto lo siano stati i protagonisti della vicenda) dalla notizia del litigio di due automobilisti per un sorpasso.

Passi litigare per un parcheggio, o per una donna, o per una donna che parcheggia, ma per un sorpasso è proprio andare a cercarsele.

Che problemi di autostima deve avere chi si arrabbia quando lo sorpassi? A scuola guida dovrebbero insegnare che il sorpasso non è un affronto personale ma una manovra prevista dal codice della strada.

Certo, potrebbe essere che, con le recenti privatizzazioni, uno si sia comprato la carreggiata, ma in quel caso dovrebbe incollare lo scontrino sul lunotto, così quelli dietro si regolano. Ma in assenza dello scontrino, l’automobilista più lento dovrebbe agevolare il sorpasso tenendosi sulla destra, se necessario anche finendo in un campo di patate; tanto, ne gioverebbe la viabilità. Si potrebbe obiettare che chi va piano va sano e va lontano.

Difatti mio nonno, che in quarant’anni di patente non ha mai messo la terza (quando è morto abbiamo scoperto che era ancora incelofanata), era uno che andava piano e non ha mai fatto un incidente. Però ne procurava uno ogni volta che prendeva la macchina. Lui faceva parte di una tipologia di automobilista molto presente in Trentino: l’indeciso. L’indeciso viaggia a cavallo della mezzaria, un po’ di qua e un po’ di là.

Tu sfanali un po’ ma lui non si muove, dai un colpetto di clacson ma lui sempre lì, poi quando ben ben riesci a superarlo e ti vede di fianco, inizia a gesticolare offeso. Che mentre lo guardi rimpiangi di non aver fatto la patente del carro armato durante l’anno militare.

Mio nonno andava così piano che da Rovereto a Trento ci impiegava anche mezza giornata, lo sorpassavano tutti, trattori compresi. Quando arrivava a Trento non si ricordava più cos’era andato a fare e si girava e tornava a casa.

E tutti quelli che l’avevano sorpassato la mattina se lo ribeccavano al ritorno. Ma non è l’età avanzata che determina la pericolosità di un automobilista, anzi. Molti giovani in macchina diventano pericolosi, soprattutto se accanto c’è seduta la fidanzatina.

Credono di essere sulla batmobile e guidano a 20 km/h per far vedere il paesaggio alla principessa, ma come si avvicina qualcuno per sorpassarli iniziano a scalare e se poi alla guida vedono una donna, parte la Parigi Dakar.

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