Radioterapia e Protonterapia in Trentino
La radioterapia. L’utilizzo sempre più sofsticato delle radiazioni
Una lunga storia è quella della radioterapia, in particolar modo quella trentina, e di profondi cambiamenti, ricordando quando,nel 1953, fu installata a Borgo Valsugana, la prima bomba al cobalto in Europa. Oggi è possibile eseguire la radioterapia con un elevato livello tecnologico, ottimizzando le radiazioni in base alla situazione del paziente e irradiare la lesione tumorale con precisione millimetrica senza colpire i tessuti sani.
Lo sviluppo tecnologico e l’innovazione in radioterapia hanno visto negli ultimi dieci anni una vera e propria rivoluzione copernicana che ha radicalmente modi cato le indicazioni del trattamento radiante dei tumori. La Radioterapia di Trento, dove vengono eseguiti ogni anno più di 1400 trattamenti, dispone di 4 acceleratori lineari ed una rete informatica che permettono di trattare neoplasie di ogni distretto corporeo con una tecnologia in grado di ottenere la massima precisione, selettività e sicurezza, riducendo, rispetto a soli 10-15 anni fa, gli e etti collaterali in maniera signicativa.
Diverse sono le metodiche a disposizione:
Radioterapia a intensità modulata – La possibilità di modulare il rilascio di una dose terapeutica alla conformazione di una massa tumorale consente di salvaguar- dare in modo ottimale i tessuti sani adiacenti al tumore riducendo quindi la probabilità di complicanze e aumentando la probabilità di riuscita del trattamento. Questa metodica è stata introdotta presso la Radioterapia e il Servizio di Fisica Sanitaria del nostro ospedale dal settembre 2005, tra i primi ospedali pubblici del Servizio Sanitario Nazionale in Italia.
• Radiochirurgia/Radioterapia stereotassica. Quando il volume tumorale è piccolo è possibile indirizzare una elevata dose di radiazioni direttamente sullo stesso con estrema accuratezza e precisione millimetrica. Questa metodica consente trattamenti che finora non era possibile effettuare, curando un numero sempre maggiore di tumori rappresenta in alcuni casi un’alternativa alla chirurgia e una nuova possibilità di cura per i pazienti con un numero limitato di metastasi o per tumori primari quali, ad es., del polmone e del fegato.
• Radioterapia guidata da immagini. Un’altra peculiarità delle moderne apparecchiature radianti è quella di poter e ettuare quotidianamente, quando necessario e prima di ogni seduta di radioterapia, una TAC direttamente sul lettino di trattamento, in modo da controllare e correggere il posizionamento del paziente con la massima precisione.
Cosa è la protonterapia, e quando serve
La protonterapia è una medotica di radioterapia oncologica che utilizza fasci di protoni invece dei fotoni (raggi X) usualmente utilizzati in radioterapia convenzionale.
La caratteristica principale dei protoni è di potersi localizzare con grande precisione nel bersaglio riducendo al minimo l’irradiazione dei tessuti sani posti in vicinanza del volume tumorale da colpire. Ciò rende il trattamento, oltre che estremamente preciso, anche utile in situazioni dove il tumore ha forma complessa, volume importante e dove i tessuti sani richiedono una particolare attenzione.
Un esempio di particolare interesse è rappresentato dai tumori pediatrici dove, intuitivamente, la riduzione della dose di radiazione erogata ai tessuti in sviluppo del piccolo paziente può evitare effetti collaterali tardivi a carico di crescita, sviluppo ormonale, cognitivo o all’insorgenza di secondi tumori. In realtà qualsiasi tumore può essere favorevolmente trattato con i protoni soprattutto se in sedi critiche come cervello, base del cranio, occhio, osso, e altro, ma dato l’alto costo di tale terapia, si cerca di limitare il suo uso a situazioni selezionate e attentamente studiate dove il vantaggio all’utilizzo sia anche economicamente sostenibile. Attualmente vengono trattare nel centro trentino principalmente patologie neoplastiche cerebrali, gliomi, meningiomi, cordomi e condrosarcomi della base cranica, sarcomi dei tessuti molli e dell’osso, tumori solidi pediatrici, neoplasie del capcollo e recidive tumorali in sedi già radiate. Il sistema sanitario trentino si è dotato di un centro di Protonterapia,ve ne sono solo due in Italia e nove in Europa. Esso è ben collegato ad altre strutture. È dotato di attrezzature complesse e so sticate che permettono il trattamento di patologie tumorali di cili in regime autonomo, a scopo curativo radicale, o in associazione a chemioterapia e/o chirurgia. All’interno della struttura è inoltre attiva una linea sperimentale di ricerca gestita in collaborazione tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Fondazione B. Kessler, Università e INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, allo scopo di sviluppare attività di ricerca non solo in campo clinico ma anche sui materiali, nel campo aerospaziale e radiobiologico.