RAO / appropriatezza e priorità
Il concetto di appropriatezza, sancito con forza in ambito sanitario, è molto rafforzato nelle pratiche diagnostiche radiologiche per il possibile effetto nocivo delle radiazioni ionizzanti impiegate, tanto che tutto il settore è regolato da norme di legge ben precise. Il concetto principale è che qualsiasi indagine radiologica deve rispondere ai criteri di “giustificazione”: è legittimata solo l’esposizione che può portare vantaggi dal punto di vista medico, mantenendo la dose a livelli bassi, compatibilmente alle esigenze diagnostiche e terapeutiche. Da qui la necessità di GIUSTIFICARE l’indagine radiologica, nell’intento di limitare il numero degli esami che non aggiungono valore al sospetto diagnostico, né lo correggono e non sono utili a modificare la gestione clinica del paziente. Il D.lgs. 187/2000 (art. 3) attribuisce quindi al radiologo la prerogativa, in quanto responsabile dell’esposizione, di scegliere l’esame e la metodica più adatti per il quesito clinico, che deve sempre essere esplicitato, o anche di rifiutare l’esame. Per questo esiste una procedura che prevede ormai da anni che le richieste pervenute al CUP, il Centro Unico di Prenotazione, per esami come TAC o RM, siano sottoposte, prima della programmazione, ad una validazione da parte del medico radiologo. Una volta stabilita la giustificazione dell’esame, permane il problema della appropriatezza dei tempi di programmazione. Per questo nella provincia di Trento sono operativi da anni i codici RAO, RAGGRUPPAMENTI DI ATTESA OMOGENEI, basati sui tempi di attesa per ogni prestazione in base al bisogno clinico dell’utente, ormai unanimemente conosciuti, condivisi tra medici prescrittori e specialisti, che determinano i tempi di programmazione degli esami sulla base della necessità diagnostica e per il bene del paziente.
Rapporto tra il pubblico e il privato
In ambito radiologico la collaborazione tra strutture aziendali e strutture private accreditate e convenzionate è ormai una realtà da molti anni. Si può affermare che esse lavorano in maniera strettamente integrata nell’offerta pubblica degli esami, rispettando le regole e gli standard aziendali. L’offerta presso le strutture convenzionate consente di mantenere sotto controllo i tempi di attesa per gli esami, soprattutto per tipologie di esami, come l’ecografia, che più si prestano ad una attività ambulatoriale e che risultano difficilmente gestibili in ospedali ad elevata complessità, come per esempio il S. Chiara. Altro importante settore di collaborazione è quello delle Risonanze Magnetiche che, soprattutto in ambito ortopedico, dove le strutture convenzionate offrono una importante integrazione della offerta di esami, ma secondo le seguenti precise regole: - le apparecchiature installate presso le strutture convenzionate devono rispettare gli standard di qualità imposti dall’Azienda Sanitaria - gli esami vengono eseguiti secondo i protocolli delle radiologie aziendali secondo le regole di appropriatezza, sottoscritti al momento della convenzione - la qualità delle prestazioni è sottoposta a monitoraggio da parte del Dipartimento di radiologia - la prenotazione degli esami viene fatta secondo griglie concordate, che comprendono anche fasce dedicate agli esami prioritari secondo i codici RAO.
Uno strumento per promuovere l'appropriatezza
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La rivoluzione delle tecnologie e delle conoscenze ha modificato in maniera sostanziale la possibilità di utilizzare le tecniche di diagnostica per immagini rendendole spesso indispensabili supporti per la diagnosi, prognosi e monitoraggio della malattia . Ciò ha provocato una crescita molto forte della domanda che però non appare sempre giustificata in termini di appropriatezza. Per questo motivo è stato necessario, disporre di strumenti che fossero in grado di promuovere l’appropriatezza e l’efficacia degli interventi . Strumenti, definiti anche a livello internazionale, recepiti anche in Trentino, dove si è constatato un forte aumento di richieste e di erogazione di Risonanze Magnetiche, soprattutto in due settori, la colonna lombare con un numero di esami che corrispondono ad oltre la metà di tutte le Risonanze Magnetiche effettuate nelle strutture provinciali. Per questo motivo sono state elaborate due linee di indirizzo, condivise da un gruppo di lavoro costituito ad hoc, al quale ha partecipato anche il dipartimento di radiologia per migliorare l’appropriatezza prescrittiva. Sono nate quindi le attuali linee di indirizzo che, oltre ad avere l’obiettivo di migliorare e incrementare i contatti tra il medico di medicina generale e lo specialista, sono applicate da parte di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnosticoterapeutico del paziente. In Trentino sono attualmente disponibili 6 apparecchi in ambito ospedaliero e 5, uno aperto, in strutture private accreditate.