Le “Intemperie” sonore d’autore del nuovo disco di Candirù
“E' un disco che parla di cambiamenti e di come affrontarli. Mi sono reso conto che ogni canzone aveva nel ritornello il riferimento ad un elemento atmosferico o a fenomeni che sono per definizione senza tempo e fuori dal nostro controllo ma che quotidianamente mutano la nostra relazione col mondo e ci costringono o suggeriscono tutta una serie di comportamenti”. Sono queste le motivazioni che hanno spinto il cantautore trentino Candirù, al secolo Iacopo Candela, a battezzare con il titolo di “Intemperie” il suo nuovo album.
La tracklist di “Intemperie” è fatta di sette canzoni registrate da Marco Sirio Pivetti nelle stanze del Metro Rec, a Riva del Garda per un cd mixato da Alessandro Battisti. Ricco il parterre di musicisti che hanno accompagnato Candirù nella registrazione del cd: dai pianoforti di Dodicianni e dalle batterie di Matteo Dallapè, agli interventi di fiati di Christian Stanchina e alle chitarre elettriche di Michele Vicentini, dei Bastard Sons of Dioniso, che ha curato anche la fase di mastering dell'intero album.
Una squadra che ha contribuito a definire il suono di questo lavoro che accosta ballate e melodie orecchiabili ad atmosfere più western e rock: "Ho cercato di rinnovarmi, di staccarmi dall'impianto totalmente acustico e lasciare spazio ad arrangiamenti che, seppur minimali, trasportino l'ascoltatore nei mondi che ho immaginato. Le tematiche sono veicolate da testi che invitano e spesso necessitano del secondo ascolto e spaziano dalla teoria della nascita del volo alla sensazione di stare in equilibrio su un piede solo".
La parte grafica dell' Ep, proposto anche in formato fisico, è curata da Elisa Vettori che ha fotografato Candirù su una distesa di scarti di lavorazione del porfido, intento a tirare con una fionda, senza che le munizioni possano finire mai. “Anche questa volta - sottolinea Iacopo - mi è sembrato fondamentale dare un posto fisico alla mia musica, farle occupare un suo spazio, per diventare più concreta, per essere "afferrabile" in senso letterale. Fare un disco oggi col mercato web in espansione, può sembrare un'operazione sconsiderata, ma amo mettere dei paletti sul mio cammino e mi sembrava importante fermare questo momento”.
Fra le curiosità legato al cd anche quella sul brano dedicato a Charly Gaul, il ciclista lussemburghese che nel 1956 vinse una tappa del giro d'Italia con arrivo sul monte Bondone, sotto una tormenta di neve: un brano che evidenzia il legame di Candirù con i luoghi in cui nascono le sue storie,